Interessante focus di Plus 24, il settimanale di finanza personale del Sole24Ore, sul caso Deiulemar, il crack finanziario che ha mandato sul lastrico circa 10mila risparmiatori mandando in fumo 800 milioni di euro. Il caso della compagnia armatoriale torrrese è stato oggetto di accurata analisi da parte di Plus 24 che ha ricostruito tutte le avvisaglie e gli antefatti di un crack che in pratica era già annunciato, e che si è propagato a causa di una vigilanza solo formale che non ha dato seguito ad interventi concreti.
Secondo il settimanale le autorità di controllo seguivano da ben sedici anni le vicissitudini della Deiulemar. Infatti non solo la Banca d’Italia ma anche l’Uic (Ufficio italiano dei cambi diventato poi Uif, Unità di informazione finanziaria) sapevano sin dal 2000 che la Deiulemar effettuava raccolta abusiva di fondi. Non solo, pare che già da 1997 Banca d’Italia fosse consapevole che la compagnia del capitano Michele Iuliano, deceduto per un malore durante una perquisizione della Guardia di Finanza, stesse virando verso pericolose operazioni di finanza. Oltretutto Plus 24 fa notare che nel 2002 fu la stessa Banca d’Italia a denunciare alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata un’attività di raccolta del risparmio da considerare abusiva. Come se non bastasse già dal 2001 presso la stessa Procura risultava aperto un fascicolo sull’attività di raccolta della compagnia. Altro campanello d’allarme, evidenziato dal settimanale, è rappresentato da segnalazioni che prima l’Uic e poi l’Uif avevano ricevuto tra il 1999 e il 2012 circa movimenti finanziari sui conti correnti intestati a Michele Iuliano. Il che faceva pensare che tramite i suoi conti personali il capitano raccoglieva e gestiva fondi dando vita ad un’attività non autorizzata. Alla fine, nonostante denunce, esposti, ispezioni e segnalazioni, non è stato fatto nulla per evitare il dissesto della Deiulemar lasciando gli ignari risparmiatori con un pugno di mosce in mano.
Ora l’ultimo sviluppo del fallimento Deiulemar è rappresentato dalla raccolta firme promossa da alcuni obbligazionisti per chiedere al giudice delegato Palescandolo la revoca dei tre curatori fallimentari. La richiesta deriva da lamentele relative principalmente a spese eccessive per la gestione del fallimento e ritardi nell’erogazione dei riparti. L’erogazione delle prime somme agli obbligazionisti tramite assegni circolari – secondo Plus 24 – potrebbe iniziare il 23 giugno.
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