La Camera ha approvato, in seconda lettura, il disegno di legge del Governo “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato“.
Nell’arco di questa legislatura, è stata dedicata una specifica attenzione ai temi del lavoro e, in particolare, ai bisogni e alle istanze di un universo complesso e troppo spesso trascurato, quale quello del lavoro autonomo.
Un impegno costante a congelare l’incremento dell’aliquota contributiva dovuta dai lavoratori con partita IVA iscritti alla gestione separata dell’INPS, che avrebbe dovuto raggiungere, a regime, il 33% in attuazione della Legge Fornero. L’impegno del Parlamento e del Governo, con la legge di bilancio 2017, ha invece stabilizzato l’aliquota al 25 per cento, un dato molto importante per questi lavoratori e a lungo richiesto.
Sempre nell’ambito delle ultime manovre di bilancio, novità di rilievo sono venute anche con le misure relative al cosiddetto regime dei minimi e al progressivo superamento degli studi di settore. Per altro verso, non si possono dimenticare gli sforzi compiuti per la proroga dell’indennità di disoccupazione per i collaboratori coordinati e continuativi, la Dis-Coll, istituita in via sperimentale in attuazione della delega relativa al cosiddetto Jobs Act, che sarà stabilizzata ed estesa agli assegnisti e ai dottorandi di ricerca al momento dell’approvazione definitiva di questo disegno di legge.
A completamento di questi interventi, arriva quindi il disegno di legge approvato oggi, o meglio lo statuto del lavoro autonomo, con il quale si afferma l’esigenza di protezioni sociali più ampie e di garanzie rispetto a contraenti economicamente più forti per tutti i lavoratori, a prescindere dal carattere subordinato del rapporto di lavoro. Si tratta di un provvedimento molto atteso che si pone l’obiettivo di ridurre il dualismo dell’attuale mercato del lavoro italiano dotando, finalmente, il mondo del lavoro autonomo dei presidi e delle tutele che fino ad oggi hanno caratterizzato in modo organico solo la platea dei lavoratori dipendenti.
Entrando nel dettaglio, il provvedimento, già esaminato dal Senato, si compone di due insiemi di norme complementari volte, da un lato, ad introdurre un sistema di interventi che assicuri un complessivo rafforzamento delle tutele sul piano economico e sociale per i lavoratori autonomi e, dall’altro, a sviluppare, all’interno dei rapporti di lavoro subordinato, modalità flessibili di esecuzione delle prestazioni lavorative (cosiddetto lavoro agile o smart working), allo scopo di promuovere l’incremento della produttività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Per ulteriori approfondimenti si rinvia ai lavori parlamentari del provvedimento “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato” (collegato lavoro) AC 4135 – relatore Cesare Damiano (PD) – e ai relativi dossier del Servizio studi della Camera dei deputati.
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