La legge che converte il decreto – legge n. 14 del 20 febbraio 2017 presentato dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e dal Ministro dell’interno Marco Minniti, ha il fondamentale obiettivo di garantire maggiore sicurezza nelle città italiane. A questo scopo contiene una serie di concrete disposizioni urgenti e prima ancora provvede a ridefinire, ampliandolo, il concetto stesso di sicurezza, partendo dalla considerazione che i nostri centri urbani presentano oggi condizioni di estrema complessità.
Una complessità tipica di una società che è sempre più multietnica e che porta a dover considerare non solo la sfera della sicurezza “primaria” – quella, fondamentale, che riguarda la prevenzione e la repressione dei reati – ma anche tutto ciò che ha a che fare con i fattori che determinano il grado di coesione sociale e di vivibilità nei territori delle aree urbane e di conurbazione. È qui che emergono, in modo sempre più forte e diffuso, una condizione di disagio e una percezione di insicurezza alle quali è indispensabile che le istituzioni diano risposta, anche quando a farle nascere sono comportamenti e situazioni ambientali di natura non necessariamente o evidentemente criminale.
Si può e si deve parlare, quindi, di sicurezza urbana, intendendo con tale concetto il bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle città, da perseguire anche attraverso una serie di interventi che vanno dalla riqualificazione – anche sociale, culturale e urbanistica – delle aree o dei siti degradati all’eliminazione dei fattori di esclusione sociale, dalla prevenzione della criminalità alla promozione del rispetto della legalità e all’affermazione di più elevati livelli di coesione sociale e di convivenza civile.
A questi interventi hanno il compito di concorrere, nel rispetto delle rispettive competenze e funzioni, lo Stato e gli Enti territoriali, con un coordinamento e un sistema di “governance” trasversale che questa legge punta a realizzare e che delinea un nuovo modello di sicurezza integrata.
Oltre a tutto ciò la legge, che ha avuto come relatori Emanuele Fiano e Alessia Morani del Pd ed ha ampiamente modificato il testo iniziale del decreto, interviene sull’apparato sanzionatorio amministrativo per prevenire una serie di fenomeni che incidono negativamente sulla sicurezza e sul decoro delle città, garantendo ad esempio la libera accessibilità degli spazi pubblici o ancora prevedendo la possibilità di imporre il divieto di frequentazione di determinati esercizi pubblici e aree urbane a soggetti condannati per reati di particolare allarme sociale.
Per ulteriori approfondimenti si rinvia ai lavori parlamentari del disegno di legge del Governo “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città” AC 4310 – relatori Alessia Morani (PD) per la II Commissione Giustizia e Emanuele Fiano (PD) per la I Commissione Affari Costituzionali – e ai relativi dossier del Servizio studi della Camera dei deputati.
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