
Morire a 23 anni per malasanità, non dovrebbe essere consentito in un paese civile in cui, si sa, il livello di avanzamento o arretratezza della società viene proprio misurato in base ai servizi sanitari e, se a quelli dobbiamo riferirci, non possiamo che sentirci catapultati nel Medioevo di fronte a fatti come questo”. A dichiararlo è il consigliere regionale Gianluca Daniele che prosegue: “La notizia della morte di Antonio Scafuri, giunto al Loreto mare dopo un tragico incidente avvenuto ad Ercolano, dove si è schiantato con il suo scooter contro un auto in manovra, solleva decine di interrogativi: innanzitutto la correttezza delle procedure che portano allo smistamento degli incidentati in un ospedale piuttosto che in un altro, perché portarlo al Loreto Mare e non direttamente al Pellegrini visto che quell’ospedale è sprovvisto di Angiotac e una volta portato al Loreto perché farlo attendere 4 ore rivelatesi poi fatali per il giovane? La rete delle emergenze va evidentemente rivista e rafforzata. Mancano i servizi minimi di assistenza – prosegue il consigliere regionale – a partire dall’organizzazione dei turni di lavoro e del personale che è drammaticamente sottodimensionato. Mancano apparecchiature adeguate come ambulanze provviste di rianimatori. Gli ospedali cittadini sono stati lentamente e inesorabilmente svuotati con il Piano Ospedaliero varato dal passato governo regionale e, al di là della fiducia che voglio riporre nel presidente De Luca rispetto al fatto che in due anni porterà la Campania ad essere tra le prime regioni in campo sanitario, – conclude Daniele – bisogna fare qualcosa subito perché non ci si debba mai più trovare di fronte a morti come quella di Antonio”.
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