
Il ministro dell’Interno e vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini, ha partecipato questa mattina al Sacrario di Basovizza a Trieste, alla commemorazione del Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo degli italiani al confine giuliano-dalmata nel secondo dopoguerra. «Non ci sono martiri di serie A e martiri di serie B», ha dichiarato il ministro, «ci sono vittime della follia criminale dell’uomo che a volte si dimentica di essere uomo».
Al termine della funzione religiosa al Sacrario, il titolare del Viminale si è recato in visita al campo profughi di Padriciano (Trieste) che ospitò centinaia di esuli istriani.
La cerimonia è l’evento centrale del programma di iniziative ed eventi organizzato dal comune per la ricorrenza che, dal 2004, con l’istituzione del Giorno del Ricordo (legge 30 marzo 2004, n.92), ha rilievo nazionale. Viene celebrata in tutta Italia per trasmettere la conoscenza di quelle vicende e mantenerne viva la memoria.
Sabato 9 febbraio al Quirinale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato gli studenti vincitori del concorso nazionale “10 febbraio”, organizzato dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per “promuovere l’educazione europea e la cittadinanza attiva e sollecitare l’approfondimento della storia italiana attraverso una migliore conoscenza dei rapporti storici, geografici e culturali nell’area dell’Adriatico orientale”.
Le prefetture mettono in campo anche quest’anno nei territori una serie di iniziative per ricordare le vittime delle foibe, dai convegni di approfondimento alla consegna di onorificenze ai familiari delle vittime.
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