Approfittando della sosta estiva la nostra redazione ha contattato Carlo Festuccia, che terminata la parentesi inglese quest’anno metterà a disposizione delle Zebre tutta la sua esperienza. L’ex tallonatore azzurro al suo attivo vanta 54 presenze in nazionale e due mondiali ( 2003 e 2007).
Carlo dopo tre stagioni in Inghilterra l’anno prossimo ritornerai alle Zebre, raccontaci com’è andata?
Dopo tre stagioni in Inghilterra era giunto il momento di ritornare in Italia, per una scelta familiare. Il caso ha voluto che le Zebre avessero bisogno di un tallonatore d’esperienza e che io volessi tornare a Parma.
Cosa si prova a giocare per un club blasonato come i Wasps?
Entri in campo con una motivazione diversa, è una squadra che gioca per vincere. Durante la settimana si ha solo un obiettivo, vincere la prossima partita. Dal punto di vista mentale è difficile, ma sicuramente puoi contare su una squadra di professionisti e sei sicuro che ognuno sa fare bene il proprio lavoro.
Sono stati appena ufficializzati i gironi della prossima Champions Cup ( la Champions League del rugby), ti ritroverai subito ad affrontare i Wasps.
Era un mio desiderio, mi sarebbe piaciuto affrontare una delle mie ex squadre. Sono contento di ritornare subito alla Ricoh Arena, ho vissuto tre stagioni bellissime nelle quali mi sentivo a casa. L’affetto dei numerosi tifosi inglesi non si è fatto attendere, mi hanno già riempito di messaggi sui social.
Ad un veterano come te non poteva mancare qualche domanda sulla nazionale, ti piace il nuovo CT O’Shea?
Conor come tutti i britannici ha un modo di lavorare molto ordinato e chiaro. I metodi di lavoro di O’Shea, la sua preparazione e la sua attenzione ai dettagli faranno bene a tutti i nuovi ragazzi che arrivano in nazionale maggiore. Può fare sicuramente bene in una nazionale come quella italiana
Quindi, secondo te, le due vittorie nel Tour Americano sono di buon auspicio?
Si, i britannici hanno l’abitudine di lavorare tanto anche in sala video e di studiare tutti gli avversari. Non è facile gestire una nazionale giovane e qualche volta l’ansia potrebbe giocare brutti scherzi, ma avere a disposizione un Head Coach come Conor aiuta sicuramente.
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
RSS