Eseguito dai poliziotti della questura di Roma e da quelli del Servizio centrale anticrimine la confisca di beni per un valore stimato di circa 10 milioni di euro nei confronti di un imprenditore, della moglie e del loro figlio 45enne. La confisca segue un decreto di sequestro dei beni emesso dal tribunale di Roma nell’ottobre dello scorso anno.
I destinatari del provvedimento, operanti nel settore della gestione dei rifiuti e dell’immobiliare, nel 2017 erano rimasti coinvolti nell’operazione “Dark side” che dimostrò l’esistenza di un gruppo criminale specializzato nello smaltimento illecito dei rifiuti, anche di natura tossica con l’accertamento di diversi sversamenti abusivi in una discarica abusiva in provincia di Latina.
Il giro d’affari per il gruppo generava profitti elevati che venivano reinvestiti nella stessa società, per cui si metteva in luce l’attività di autoriciclaggio e intestazione fittizia di altre società.
Le indagini patrimoniali degli investigatori hanno preso in esame circa 30 anni di attività svelando un’enorme sproporzione tra i beni posseduti dagli indagati, direttamente o indirettamente, e i redditi dichiarati tanto da insospettire gli investigatori che hanno ritenuto provento di attività illecite.
La confisca è stata eseguita nelle province di Roma, Latina, Frosinone e L’Aquila e ha riguardato: quote e intero patrimonio societario del commercio di rifiuti e immobiliare; 22 fabbricati tra Roma e provincia, Latina e provincia, nella provincia de L’Aquila e Frosinone; 10 terreni tra Roma e Latina; un veicolo e una disponibilità finanziaria di circa 500mila euro.
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