Era inserita nella lista dei cento latitanti più pericolosi, Matilde Ciarlante, arrestata dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma in seguito alle indagini, nate da un’informazione acquisita dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, sulla sua possibile presenza a Roma.
Localizzata, nella serata del 25 gennaio, nel quartiere Prati della Capitale nei pressi dello studio professionale di un suo parente, la donna nel tentativo di sottrarsi alla cattura ha esibito un documento di riconoscimento che è risultato falsificato. Su disposizione della Procura della Repubblica, la latitante è stata tratta in arresto per essere sottoposta a processo per direttissima davanti al Tribunale di Roma che si è concluso con il patteggiamento di una pena di 2 anni di reclusione per i reati di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e false dichiarazioni sulla identità.
La donna è la moglie Giuseppe Cillari che vantava un lungo curriculum criminale essendo stato affiliato alla Nuova Camorra Organizzata, di Raffaele Cutolo e, successivamente, al boss campano Pasquale Galasso, per poi diventare “alleato” di Enrico Nicoletti, il “cassiere” della Banda della Magliana.
Una volta divenuto collaboratore di giustizia, Galasso, di cui Cillari era stato per diversi anni uomo di assoluta fiducia, ha rilasciato dichiarazioni accusatorie nei confronti dei due coniugi.
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