Oceano Pacifico uguale a Isola di plastica; è questo che oggi siamo abituati a leggere e a conoscere. Peccato solo che la situazione stia evolvendo in modo sempre più evidente e negativo.
Innanzitutto bisogna chiarire che l’Isola di plastica è una e vera è propria discarica di plastica a cielo aperto in mezzo alle acque dell’oceano pacifico fra la California e le Hawaii, che negli anni ha aumentato le proprie dimensioni fino ad essere stimata grande tre volte lo Stato della Francia.
La suddetta isola è costituita dal 46% da reti di pesca e da plastiche rigide. In aggiunta l’84% del materiale ritrovato contiene sostanze tossiche, dunque fortemente pericolose per essere umani ed animali. Per quanto riguarda quest’ultimi infatti, molti vengono uccisi dalla grande quantità di plastica riscontrata nelle acque. Animali come tartarughe, balene, muoiono proprio perché ingeriscono grandi quantità di plastica poiché confusa per plancton, nel caso delle balene, mentre nel caso delle tartarughe, quest’ultime rimangono intrappolate non riuscendo più a muoversi.
Una situazione dunque grave che peggiore anno dopo anno.
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