L’episodio di pedofilia che ha visto coinvolto una guardia giurata torrese di 49 anni, in veste di carnefice ed una giovane 13 enne come vittima, ha riportato alla ribalta mediatica il termine ORCO.
Nella tradizione fiabesca, soprattutto in quella europea, l’orco è una creatura dall’aspetto mostruoso e che si ciba di carne umana. E’ quindi una figura che ha sempre suscitato paura nei bambini.
Basta aprire un qualsiasi quotidiano, regionale o nazionale che sia, per notare che, oggi, queste creature fanno parte della nostra reale quotidianità e commettono, con crescente meschinità, atti che vanno oltre ogni umana convenzione.
Ma chi è veramente l’orco della società moderna?
L’orco dei giorni nostri ha abbandonato le fattezze fiabesche e si annida nell’animo di chi meno ci aspettiamo. L’orco infatti, può nascondersi all’interno di un amico di famiglia, di uno zio, di fratello o addirittura di un genitore. Si tratta di esseri subdoli che approfittano, senza alcun rimorso, della fanciullezza e dell’innocenza dei bambini per sfogare i propri istinti malati e animali. Sono persone che apparentemente svolgono una vita normale, hanno un lavoro, una famiglia, degli amici, insomma, mai nessuno sospetterebbe di loro. E invece, anche negli ultimi giorni, sono molteplici i fatti di cronaca che vedono come protagonisti queste creature fantasy che si sono materializzate nelle nostre strade, sostituendo queste apparenti persone normali.
La pedofilia è ormai un problema fuori controllo e al momento, privo di soluzione. Si perché, come abbiamo detto, l’orco di oggi può essere veramente chiunque. L’orco si avvicina in modo del tutto innocente alla sua vittima, conquista la sua fiducia, passa del tempo con lei e, una volta soli, mette in pratica la sua perversa e malvagia idea che rimbomba nella sua testa sin dal primo momento.
Le piccole vittime rimangono traumatizzate da questa immotivata e brutale violenza e spesso, anche a causa di minacce, nascondono o negano simili gesti ai familiari, facendo continuare tali barbarie nel più totale anonimato.
Questi orchi mostrano al mondo il lato più subdolo e perverso dell’essere umano. Un lato che gli stessi orchi cercano di negare o che si vergognano a mostrare quando vengono scoperti. Al di là del giudizio degli altri infatti, gli orchi tendono a nascondere questo loro lato perché questo è un lato della personalità umana carico di paure e di insicurezze. Chi si approfitta di indifesi bambini non può che essere una persona debole, una persona insicura e insoddisfatta della propria vita. Basta leggere le dichiarazioni di molti pedofili che, una volta arrestati, hanno detto di non sapere perché facessero certe cose, provavano solamente una attrazione misteriosa che però, dopo aver consumato il vile atto, lasciava in loro un senso di vuoto, un vuoto incolmabile che aggravava ulteriormente la loro condizione psicologica, facendoli sprofondare in un circolo vizioso dal quale non riuscivano più ad uscire. L’orco quindi sente il bisogno di continuare a fare simili atti e inventa “strategie e metodi” sempre più subdoli da usare, quasi come un tossico che farebbe qualsiasi cosa pur di comprarsi una dose.
Ultimamente, questi orchi stanno adottando un’altra terribile e macabra usanza: prima abusano della povera vittima e poi, per paura di essere denunciati e scoperti, la uccidono nei modi più improbabili e crudeli, sporcando ancora di più la loro gia cupa e sporca anima.
Come risponde lo Stato a tutto questo?
Quando si parla di pedofilia, tutti (o quasi) affermano che lo Stato non adotta particolari ed efficaci contromisure. E forse è veramente cosi. Si perché, quando un pedofilo viene arrestato, le pene che vengono inferte loro sono relativamente basse o addirittura, dopo processi che durano anni, questi orchi vengono assolti e lasciati liberi, il tutto tra lo sdegno e l’odio della famiglia della vittima.
La pedofilia è un reato che andrebbe punito al pari di un omicidio perché, anche se non si uccide fisicamente una persona (tranne nei casi citati), con questi orribili e vili atti di violenza sessuale, si uccide letteralmente l’infanzia e l’esistenza di una povera creatura che ha come una “colpa”, l’essersi fidata eccessivamente di una persona che si reputava amica, sincera e che avrebbe dovuto proteggerla dalle cose brutte della vita.
L’orco non è più solo una creatura spaventosa delle fiabe che, al massimo, può regalare qualche incubo notturno al bambino di turno. E’ un criminale spietato e senza coscienza, un essere che fa paura e fa del male nella nuda e cruda realtà e che deve essere al più presto sconfitto. Nelle fiabe gli orchi vengono sconfitti da coraggiosi principi che li uccidono e liberano la principessa prigioniera. Nella realtà invece, non c’è bisogno di ucciderli: basta denunciarli, arrestarli e poi punirli severamente, permettendo a tutti i bambini, di sognare una vita felice e senza orchi.
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