Ha destato scalpore l’episodio accaduto all’Ospedale Don Bosco di Napoli dove una transessuale è stata oggetto di offese da parte del personale paramedico della struttura. A denunciare la vicenda è l’assessore alle pari opportunità del Comune di Napoli Daniela Villani che commenta così: “Come esponente della Razza umana, come donna e come Assessore alle Pari Opportunità Comune di Napoli condanno il gravissimo episodio accaduto all’ospedale Don Bosco nei confronti della Signora Nunzia, facente parte dell’ Associazione trans italiana e che, tra l’altro risulta all’anagrafe donna, che a seguito di un ricovero per problemi cardiaci ha riferito di aver subito ingiurie ed umiliazioni da parte del personale paramedico. La signora – continua la Villani – ha rinunciato alle cure per non sostenere il peso dell’inaccettabile attacco alla sua persona. “L’amministrazione comunale di Napoli – ci tiene a sottolineare l’assessore – da sempre è in prima fila sui diritti civili e contro le discriminazioni, per l’inclusione, il rispetto alle diversità non può che combattere l’ignoranza! Vogliamo costruire una città contro ogni tipo di discriminazione, in cui le persone (maschi, donne etero e LGBT) siano educate al rispetto reciproco per la vittoria della comunità e della sensibilità. La Villani poi rivolge le sue scusa alla donna: “Costernata per l’accaduto porgo le mie scuse alla signora Nunzia a nome della città di Napoli e la invito a contattare il nostro assessorato. Siamo al suo fianco!”
Anche il consigliere regionale del M5S Mari Muscarà ha voluto esprimere tutta la sua solidarietà e vicinanza alla donna vittima di discriminazione: “Chiedo scusa a nome della Regione che rappresento e di quella umanità che dovremmo sentire la responsabilità e l’orgoglio di esprimere, per quanto avvenuto all’ospedale Don Bosco dove la signora Nunzia Lo Preato, ha subito l’ ostracismo di chi doveva accoglierla e curarla, tanto da costringerla a rinunciare alle cure. Quando si è malati – precisa la Muscarà – si diventa fragili e delicati come fiori, non abbiamo età , sesso, colore politico, classe, i lavoratori che non sono in grado di essere all’altezza del compito vengano spostati ad attività in cui non possano nuocere. Infine un monito: “Restiamo umani per favore!”
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