
Volendo giocare sul nome e sulla proprietà della squadra tedesca, possiamo dire che il Lipsia ieri sera al San Paolo, ha messo letteralmente le ali e ha avuto la meglio sugli uomini di Sarri per tre reti ad uno al termine di una partita dai due volti.
Mettendo un attimo da parte il risultato e concentrandoci principalmente sulla performance del Napoli, andiamo a vedere cosa ha funzionato e cosa invece è da sistemare tra le fila azzurre.
COSA HA FUNZIONATO
- CALLEJON “FINTA” PUNTA CENTRALE – Il giocatore spagnolo ha pochi giorni fa compiuto 31 anni ma la sua crescita come calciatore non sembra conoscere sosta: in un ruolo sicuramente non proprio suo (anche se ha giocato diverse volte in quella posizione in tempi recenti), il talento ex Real Madrid è risultato, come confermato anche da Sarri dopo la partita, uno dei migliori in campo se non il migliore in assoluto della squadra partenopea. Sarebbero da mostrare nelle scuole calcio i suoi movimenti senza palla, la sua pressione sul portatore di palla avversario fatta in modo “intelligente” e il come si muove in generale sul campo (è sempre al posto giusto!). Purtroppo, tranne qualche sporadico episodio, Calletì è stato poco servito dai compagni di squadra ed è risultato pertanto, ai fini del punteggio, poco incisivo ma una prestazione la sua sicuramente positiva e che potrebbe far pensare a Sarri di schierarlo anche in futuro in quella posizione (in questo caso, l’unico handicap sarebbe non avere un ala destra che faccia il “Callejon” ma questo è un altro discorso)
- CINICI… – Per come si era messa la partita nel primo tempo (e per il poco gioco espresso dal Napoli), se il risultato di 0-0 sembrava più che positivo per i partenopei, l’1-0 era letteralmente oro colato per gli uomini di Sarri. Un gol arrivato dal nulla grazie a una fiammata del duo Rog-Ounas: un fulmine a ciel sereno che aveva fatto esplodere il San Paolo e che faceva già pregustare l’ennesima vittoria “di rapina” o “di cinismo” che dir si voglia, insomma una vittoria che solo le grandi squadre sanno portare a casa e con le quali si vincono i trofei a fine stagione e invece… [CONTINUA AL PUNTO 1 DEL COSA NON HA FUNZIONATO]
- KOULIBALY ANCHE SENZA ALBIOL? – Premessa: sicuramente i due gol subiti negli ultimi 15′ minuti renderanno il giudizio che segue quantomeno “strano” e “ingiusto” ma, come detto in apertura, vogliamo staccarci per un momento dal mero risultato. Storicamente, il roccioso difensore senegalese, quando si è ritrovato a giocare con accanto compagni diversi da Raul Albiol ha sempre commesso qualche errore di troppo. Ieri sera invece, nonostante l’inedita coppia con il ripescato Tonelli (seconda presenza per lui in stagione e seconda partenza da titolare accanto a Kalidou) e salvo alcune piccole sbavature, K2 è risultato praticamente il migliore della retroguardia azzurra per 3/4 di partita, resistendo praticamente da solo alle sortite offensive di Werner e compagni. Ovviamente, non si può dare la sufficienza a un difensore quando la sua squadra subisce tre gol (per giunta in casa propria) ma, altrettanto giustamente, non si può ignorare il nazionale senegalese che, in una serata dove la linea difensiva ha faticato, ha dimostrato che anche senza il suo partner abituale può essere decisivo
- MAREK HAMSIK: CAPITANO FINALMENTE RITROVATO? – Diciamoci la verità, quante volte la sostituzione di Hamsik, soprattutto nelle ultime uscite, è stata una manna dal cielo per la squadra di Sarri? Il capitano infatti, forse anche a causa di una condizione fisica non proprio perfetta, di recente non è stato mai quel valore aggiunto che i tifosi partenopei si augurano ma anzi, molte volte è risultato il peggiore dei suoi, finendo quindi quasi sempre sostituito a metà gara o giù di lì. Eppure, ieri sera, lo slovacco è apparso quello di un tempo, o quantomeno un giocatore molto vicino a quello dei tempi migliori: tranne qualche piccola incertezza in avvio infatti, marekiaro ha mantenuto bene il non proprio brillante centrocampo azzurro, facendo bene sia in fase difensiva sia in fase offensiva, creando diverse sortite offensive mal sfruttate però dai suoi compagni. Attenzione, non saranno sicuramente 45′ minuti giocati in Europa League a dirci se il “vero” Marek è tornato oppure no ma sicuramente, ieri sera, non meritava la ormai puntuale sostituzione
COSA NON HA FUNZIONATO
- …A META’! – E invece la squadra di Sarri si è sciolta come neve al sole dopo il gol del vantaggio (complice anche qualche cambio sbagliato di troppo ma di questo ne parleremo al prossimo punto) ed è stata letteralmente travolta dai tori rossi tedeschi, soprattutto dopo il gol del pareggio firmato da Werner. Vero che l’obiettivo dichiarato degli azzurri è il campionato, ma portare a casa una vittoria ieri sera, giocando molto meno bene del solito, sarebbe stato sicuramente meglio, avrebbe dato molta più fiducia anche a coloro che solitamente giocano meno, e sarebbe stata la dimostrazione che, quel famoso step mentale chiesto anche da Sarri dopo la partita, non fosse poi cosi lontano dall’essere compiuto. Per non parlare poi dell’occasione persa di andare avanti (salvo miracolo sportivo al ritorno) in una competizione Europea che, visto anche il livello delle avversarie rimaste in gara, non sarebbe stato impossibile vincere o quanto meno arrivare fino in fondo
- CHE FINE HA FATTO DIAWARA? – Sembrano passati secoli da quando il classe 97′ della Guinea illuminava il San Paolo e faceva sognare il colpaccio di mercato ai tifosi partenopei. L’ex Bologna, è ormai stabilmente fuori dai titolari e questo sembra aver arrestato anche la sua crescita, oltre che abbattuto quasi totalmente, la sua fiducia. Senza tanti giri di parole: Amadou ieri sera è stato chiamato a recitare il ruolo del “Jorginho di turno” e ha miseramente fallito, risultando il peggiore in campo. Tanti errori in fase di impostazione, altrettanto numerosi sono stati quelli in fase difensiva dove proprio un suo svarione ha portato al gol della squadra tedesca. Insomma, se non gioca più da titolare un motivo ci deve pur essere ma questo non può essere il vero Diawara in quanto non è nemmeno un lontano parente di quello visto appena 12 mesi fa a Fuorigrotta
- L’ATTEGGIAMENTO DELLA SQUADRA – Dopo la partita, Sarri, è arrivato letteralmente infuriato in conferenza stampa e alle interviste dove ha sottolineato più volte che non era per nulla soddisfatto dell’atteggiamento dei suoi uomini. Giusto, giustissimo, non si può giocare una partita europea in questo modo, ma siamo sicuri che la colpa sia solamente dei calciatori? La figura dell’allenatore è fondamentale nell’approccio alla partita e il tecnico toscano non è stato proprio perfetto in fase di avvicinamento alla gara (vedi l’aiuto chiesto alla Lega e le critiche al format della competizione) e la prestazione messa in campo dalla sua squadra è stata lo specchio delle sue parole: una squadra confusa, con poche e confuse idee, troppo frenetica e che si è sciolta alla prima difficoltà. A questo ovviamente va aggiunto che, ieri sera in campo c’erano tanti calciatori che difficilmente vedono il campo se non per scampoli di partita: pertanto, un’altra “critica” che ci sentiamo di muovere al condottiero azzurro è che probabilmente la rosa, seppur corta, andrebbe gestita meglio al fine di far sentire “importanti” e pronti anche coloro che giocano meno
- I CAMBI SBAGLIATI O QUANTO MENO AFFRETTATI – Se i due cambi effettuati subito dopo il gol ci potrebbero anche stare in quanto, stando alle voci emerse, sarebbero già stati programmati prima della marcatura (anche se, come già detto, Hamsik sicuramente non meritava di uscire), quello che proprio non riusciamo a spiegarci è il terzo cambio: perchè togliere Ounas che magari era anche gasato dal gol appena siglato per inserire Allan e, per di più, farlo al 60′ e come ultimo cambio? Insomma, vista come si era messa la gara, magari gestire meglio le sostituzioni sarebbe stato tutt’altro che un male, anche in virtù di come sono entrati in campo i giocatori subentrati (qualcuno di voi ha visto Insigne?)
- SCELTE DI FORMAZIONE DISCUTIBILI – Su questo punto ci sarebbe tanto da dire ma cercheremo di essere brevi e concisi, ponendo l’accento su quello che, a nostro giudizio, è stato l’errore più grande: perché schierare Hysaj a sinistra dove palesemente va in difficoltà per far spazio a Maggio che, non c’è ne voglia l’ex Sampdoria, ormai può dare veramente poco a questa squadra. Va bene il turnover, ma questo è stato sicuramente l’errore di formazione più evidente e le conseguenze sono state a dir poco disastrose visto che, Bruma e compagnia, hanno più e più volte saltato i due terzini azzurri apparsi in palese difficoltà, creando superiorità sulle fasce e quindi azioni pericolose
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