Un Napoli bello e convincente quello che ha schiantato, ieri sera al San Paolo, l’Inter guidata da Stefano Pioli con un netto 3-0.
Vediamo con la nostra consueta analisi cosa ha funzionato (a dire il vero quasi tutto) e cosa invece magari poteva andare meglio tra le fila degli azzurri (in realtà molto poco).
COSA HA FUNZIONATO
- IL “NUOVO” CENTROCAMPO SCHIERATO DA SARRI – Dopo la partita contro il Sassuolo, nella sfida di ieri sera ci si aspettava qualche cambio da parte di Sarri e cosi è stato: il tecnico toscano infatti, ha totalmente stravolto il suo centrocampo, tenendo fuori Jorginho e Allan e mettendo al loro posto, dal primo minuto, Diawara e Zielinski accanto a capitan Hamsik. Alzi la mano chi si sarebbe aspettato tale mossa in una partita cosi delicata. Ebbene, l’ex allenatore dell’Empoli ha rischiato e ha vinto nettamente la sua scommessa: Diawara ha confermato di essere un centrocampista di quantità e qualità assoluta, sfoderando la sua solita e solida prestazione davanti alla difesa. E ancor più protagonista è stato Zielinski che dopo appena 2′ minuti ha firmato il vantaggio e 180′ secondi dopo, ha propiziato la rete di Hamsik con un assist delizioso. Ma il centrocampista polacco non si è limitato solo a questo: per tutti i 90′ minuti infatti, è stato nettamente il migliore in campo, risultando decisivo in entrambe le fasi di gioco. A completare l’ottima prova del pacchetto mediano del Napoli ci ha pensato il solito Hamsik che anche stasera è stato l’uomo in più dei suoi, andando in gol e offrendo uno spettacolo degno di nota, sottolineato anche dagli scroscianti applausi ricevuti all’uscita dal campo (a proposito, benvenuto a Napoli e in Serie A Rog!)
- SOLIDITA’ DIFENSIVA RITROVATA – Senza Albiol la retroguardia azzurra ha sbandato più e più volte nelle partite precedenti. Ieri sera il centrale spagnolo è tornato tra i titolari è la differenza di prestazione è stata netta e tangibile: il pacchetto arretrato partenopeo infatti, ha concesso veramente poco ai nerazzurri (non sono mancate delle piccole sbavature ma di questo parleremo più avanti) ma soprattutto ha dimostrato ed evidenziato una sicurezza e una maggior solidità che tanto mancava agli uomini di Sarri. Questo ha dato maggior fiducia anche a Pepe Reina che, dopo un inizio di campionato non proprio esaltante, ieri sera ha dimostrato a tutti di che pasta è fatto, risultando decisivo in più di un’occasione (degne di nota soprattutto le due parate in uscita su Icardi nel primo tempo), rimediando a qualche leggero svarione dei compagni. Il clean sheet portato a casa è il giusto premio per una difesa che, finalmente, è tornata quella dei tempi migliori, quella che soprattutto in casa, ha concesso le briciole agli avversari
- RITMO PIU’ ALTO E GIOCO IN VERTICALE – Il Napoli di Sarri ormai ci ha abituato a partenze sprint e a un ritmo elevato nelle primissime battute di gara e cosi è stato anche ieri sera (non a caso sono arrivati due gol nei primi 5′ minuti). A differenza delle altre partite però, i partenopei hanno mantenuto il ritmo alto e sostenuto anche in quasi tutto il resto della partita, fattore che è stato più che decisivo in quanto se il Napoli gioca come sa fare, e lo fa a questo ritmo, per gli avversari diventa veramente dura stare dietro a Callejon e compagnia. Da sottolineare anche la maggior verticalità di gioco messa in campo dagli uomini di Sarri che contro l’Inter hanno messo da parte i tanti passaggi lenti e in orizzontale nella propria metà campo, preferendo ad essi passaggi filtranti volti a cogliere di sorpresa la (distratta e ballerina) difesa nerazzurra che più volte è andata in difficoltà in queste occasioni. Buono quindi anche il solito controllo di gioco e del pallone della squadra di Sarri che è riuscita ad eludere più e più volte il pressing alto di Icardi e compagni, ripartendo dalle retrovie e con il pallone sempre tra i piedi. Insomma, gestione della gara al limite della perfezione con tante occasioni create e (finalmente) anche tante conclusioni pericolose verso la porta avversaria
- MANOLO GABBIADINI – Se appena quattro giorni fa abbiamo bocciato l’ex Sampdoria, stavolta Gabbiadini merita la piena sufficienza e anche qualcosina in più: Manolo, ieri sera, è sembrato nettamente più a suo agio nel ruolo di prima punta, ha lottato come un leone contro Miranda e compagni, facendo quasi sempre i giusti movimenti (vedi uscita che ha dato il via all’azione del primo gol) e strappando più volte applausi convinti ai tanti tifosi presenti sulle tribune. A questo punto ci vien da pensare che veramente il problema di Gabbiadini, più che di adattamento al ruolo, fosse principalmente di carattere psicologico in quanto ieri sera Manolo, oltre a giocare bene, è apparso anche più “vivo” ed emotivamente coinvolto nella gara. Speriamo che questa sia stata solamente la prima di una lunga serie di prove convincenti e che gli applausi sostituiscano definitivamente i fischi e le critiche beccate dall’azzurro fino a qualche giorno fa…Dai che ce la puoi fare Manolo!
COSA NON HA FUNZIONATO
- LE SOLITE PICCOLE SBAVATURE DELLA DIFESA – In precedenza abbiamo decantato le lodi di tutto il pacchetto difensivo del Napoli che, nel complesso, ha sfoderato una prestazione di livello e di assoluto rispetto. Volendo però trovare il cosiddetto “pelo nell’uovo”, dobbiamo dire che, come al solito, anche ieri sera non sono mancante delle piccole sbavature in fase difensiva, dovute soprattutto a qualche errore individuale. Per fortuna, ieri sera a rimediare ci ha pensato Pepe Reina ma in futuro bisogna assolutamente limitare al minimo questi cali di concentrazione
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
RSS