
“Ritengo inaccettabile che si possa distruggere il pronto soccorso di un ospedale, mettendo a repentaglio l’incolumità del personale medico e paramedico in servizio, quella dei pazienti ricoverati e delle loro famiglie, arrecando danni economici e determinando la chiusura della struttura stessa, seppur in seguito ad un evento drammatico come la morte di un 15enne in circostanze tragiche . E’ ora di mettere fine a dinamiche di questo tipo che caratterizzano la vita dei nostri ospedali, di frontiera e non. Il Parlamento approvi subito la legge Antiviolenza per offrire nuovi e più efficaci strumenti di prevenzione per questi fenomeni. Ribadisco la mia posizione netta per la presenza di presidi fissi delle forze dell’ordine all’interno dei nosocomi. Voglio esprimere la mia vicinanza e solidarietà al personale sanitario che in queste ore sta già lavorando sodo per riaprire al più presto il pronto soccorso dimostrando ancora una volta grande professionalità e dedizione al lavoro”. Lo ha detto Michela Rostan, vicepresidente della commissione Sanità alla Camera dei deputati.
“La chiusura di un pronto soccorso cittadino in piena emergenza coronavirus – ha proseguito la deputata di Italia Viva – costituisce un danno per la comunità rilevante. Le strutture ospedaliere del Sud, pur rappresentando per molti aspetti dei punti di eccellenza pagano lo scotto di carenze secolari ed è enorme lo sforzo per garantire all’utenza un servizio adeguato. A questo non possono aggiungersi atti vandalici, minacce e aggressioni continue ai danni delle strutture e di coloro che ci lavorano, costretti spesso a dover far fronte a vere e proprie rappresaglie e violenze”.
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