L’Italia che esce dall’emergenza Coronavirus è un Paese più povero, con una gran voglia di ripartire, ma dal governo non sono arrivate risposte immediate per far fronte alle enormi difficoltà economiche di lavoratori ed imprenditori, le cui attività sono state duramente colpite dal lockdown.
Tra le poche centinaia di euro promesse – ed a tanti mai arrivate – l’eterno dibattito sul MES ed i possibili fondi europei che potrebbero però arrivare nel 2021, gli italiani fanno in tempo a morire di fame. In questo scenario la regione Campania ha fatto la sua parte ponendo in essere un piano socio economico di circa un miliardo di euro, facendo arrivare contributi economici concreti (e non a chiacchiere) nelle tasche di famiglie, professionisti, imprese e pensionati
Tuttavia, nel complesso, ci ritroviamo un’ Italia più povera e ovviamente anche più arrabbiata. Sono molti gli Italiani a chiedersi perché i soldi non arrivino.
A settembre vedremo gli effetti di questa crisi, che ha colpito le aziende: ci saranno negozi chiusi e cittadini senza la disponibilità necessaria a provvedere ai propri bisogni quotidiani.
Cosa fare subito? Innanzitutto abbassare la pressione fiscale sulle famiglie e le imprese, poi sburocratizzare e semplificare per eliminare le barriere tra cittadini e pubblica amministrazione. Urge sostegno alle piccole e medie imprese e favorirne l’accesso al credito. Le banche non concedono più nulla, in tal senso ed il Governo ha il dovere di intervenire.
Quanto ad un secondo lockdown, non possiamo ignorare la possibilità di un ritorno del virus, come purtroppo previsto dalla comunità scientifica. I nostri atteggiamenti devono essere ancora più responsabili, perché sarebbe certamente complicato e difficile ritornare in una situazione di chiusura totale. Così il Gen. Carmine De Pascale Consigliere Regionale Presidente Gruppo Consiliare
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