La pubblicità politica, sia offline che online, gioca un ruolo chiave influenzando la percezione dei sistemi politici, dei leader eletti e delle opinioni, specialmente in vista delle elezioni.

Negli ultimi anni, le campagne elettorali sono mutate per effetto delle tecnologie digitali e dalle piattaforme dei social media che offrono agli esponenti politici uno strumento di enorme portata a basso costo.

Sebbene questo strumento abbia il potenziale per consentire l’ascolto di pù voci, la nuova tecnologia è stata impiegata anche in modo improprio ovvero per diffondere informazioni false, frammentare il dibattito politico e manipolare l’opinione degli elettori.

I possibili impieghi delle nuove tecnologie

La sfida tecnologica e i possibili impieghi dei « big data » giocano un ruolo chiave. Ogni volta che gli utenti accedono alle piattaforme dei social media e degli altri fornitori di servizi digitali, questi ultimi possono raccogliere i loro dati personali. I dati raccolti possono essere impiegati per definire le preferenze, i modi di vivere e gli interessi degli utenti, permettendo inoltre una micro-targeting (strategia di marketing che sfrutta i dati dei consumatori per identificare i loro interessi)

Le nuove teconologie combinate con la raccolta dei dati possono permettere a soggetti malintenzionati di utilizzare il micro-targeting per raggiungere molti gruppi di utenti. Questo sistema, in molti casi, utilizza le paure e le frustrazioni degli utenti- spesso utilizzando la disinformazione.

Il microtargeting può anche contribuire alla creazione di camere dell’eco (dall’inglese echo-chamber) nelle quali gli utenti vengono esposti a un unico tipo di informazioni, distorcendo la loro percezione del dibattito pubblico.

È stato constatato inoltre che il trattamento dei dati sensibili utilizzato per finalità pubblicitarie, come le informazioni ottenute attraverso il micro-targeting, possono avere effetti negativi sui diritti dei cittadini e in particolar modo sulla loro libertà d’espressione, sull’accesso all’informazione libera, trasparente e pluralista, nonché riuscire ad influenzare la capacità di prendere decisioni politiche.

Trasparenza sulla provenienza delle pubblicità

Le persone possono essere tratte in inganno da coloro che si celano dietro ai contenuti. Ad esempio, dietro un’apparente informazione neutra, potrebbe in realtà celarsi la sponsorizzazione di un’entità di paesi terzi in cerca di influenza elettorale.

Implicazioni transnazionali e carenza di normative armonizzate

Coloro che non sfruttano le suddette pratiche potrebbero trovarsi addirittura in una situazione di svantaggio, e ciò a detrimento di uguaglianza e pari opportunità, soprattutto in periodo elettorale.

Sebbene la pubblicità online e offline sia transfrontaliera, in questo settore una vera e propria legislazione a livello europeo non esiste. A tal proposito, le norme tradizionali possono risultare inefficaci poiché difficili da applicare online. Il contesto di applicazione normativa si trova infatti a fare i conti con nuove tecnologie e strumenti che creano molte opportunità per influenzare e prendere di mira gli elettori.

Nuove norme dell’UE sulla pubblicità politica.

Per contribuire a costituire una sfera digitale più sicura e più giusta, nel 2022 il Parlamento europeo ha adottato la legge sui mercati digitali dell’UE e la legge sui servizi digitali

Nel febbraio 2023, il Parlamento europeo ha sostenuto la proposta di norme complementari volte a prevenire la pubblicità politica abusiva, online e offline. I negoziatori del Parlamento mirano a raggiungere un accordo sulle regole con i paesi dell’UE in tempo per le elezioni europee del 2024.

Nel corso di un dibattito in Plenaria a ridosso del voto, Sandro Gozi (Renew, FR) che ha guidato la proposta in Parlamento, ha affermato: “Vogliamo maggiore trasparenza, vogliamo una migliore protezione contro la disinformazione e le interferenze straniere, vogliamo un vero e proprio mercato unico della politica pubblicità”.