
Sabato 30 e domenica 31 marzo l’Associazione musicale Jubilate Deo diretta dal maestro Giuseppe Polese, ha messo in scena lo spettacolo musicale in forma scenica dal titolo ‘Vita di Bohéme’, su musiche di Giacomo Puccini.
“Ci è piaciuto da subito seguire le tracce dello spontaneo collegamento tra l’impressionismo e la nostra Bohéme.– si legge nel programma di sala – I punti di contatto sono innumerevoli e soprattutto risentono di una fortissima collocazione geografica e storica.” Lo spettacolo, in quattro quadri, propone vari momenti dell’opera del grande compositore lucchese, andata in scena per la prima volta al Teatro Regio di Torino il primo febbraio del 1896 con la direzione d’orchestra di Arturo Toscanini.
Il Maestro Giuseppe Polese così ci racconta: “Rispetto alla nostre precedenti realizzazioni (La Traviata e il Barbiere, ndr) questa che andiamo a proporre questa sera è più impegnata, più complicata. Ci sono molti momenti di grande difficoltà. E’ per noi un ulteriore esame e cerchiamo di farlo bene. Quello che è interessante è sicuramente la messa in scena: lo spettatore sarà immerso nei quadri di tutta la corrente impressionistica. I quattro protagonisti dell’opera, Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline li abbiamo paragonati un poco alla scuola degli impressionisti francesi che preferivano vivere a pane e acqua pur di aver una totale libertà per non sottostare alle strette regole canoniche di quell’accademismo un po’ pesante di fine Ottocento. Le proiezioni di questi quadri si rifletteranno proprio sui protagonisti. Ecco, una ‘impressione’ dei quadri sui loro abiti. Infatti tutti gli interpreti vestono di bianco e questo creerà una situazione particolare. A noi è piaciuto, speriamo che questo risultato piacerà anche al pubblico.”
Abbiamo poi sentito il regista dello spettacolo, Liborio Preite: “Il maestro Polese ha creato una vera e propria bottega che comprende l’orchestra dello Jubilate Deo composta da giovani musicisti e da giovani solisti: giovani che si stanno avvicinando al mondo della musica e della lirica. L’operazione da un punto di vista registico, si basa proprio sugli impressionisti francesi. La messa in scena va su proiezioni di quadri di impressionisti quali Monet, Degas, Renoir, che riprendono più che altro i colori e le sensazioni dell’epoca. E queste proiezioni vanno a riflettersi sui costumi – tutti bianchi – che riprendono le pennellate tipiche dell’impressionismo. La scena ha delle pedane mobili che girando creano l’ambientazione tipica dell’epoca. Poiché non verrà rappresentata l’opera nella sua interezza, ma solo alcuni momenti di essa, il maestro Polese descrive – nelle scene tagliate – quella che è la storia che collega poi le scene successive, oltre a rivelare aneddoti particolari di Puccini. Per cui diventa una esplorazione per chi non si è mai avvicinato all’opera lirica, e scoprire questo mondo straordinario che ha bisogno prima di una preparazione per essere gustato, altrimenti si rischia di avere un rigetto totale dello spettatore.”
Sono intervenuti i ragazzi del Coro di Voci Bianche Morelli, – curati dal maestro Polese con l’assistenza di Stefania e Aurora Ragazzon – il coro filarmonico Jubilate Deo, l’Ensamble Orchestrale Jubilate Deo. Voci soprane di Martina Sannino, Mariateresa e Chiara Polese nei ruoli di Mimi e di Musetta, il tenore Gianluca Pantaleone nel ruolo di Rodolfo, il baritono Giuseppe Todisco nel ruolo di Marcello, il basso Davide Sabatino nel ruolo di Colline. Direzione di Giuseppe Polese. Regia di Liborio Preite.
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