
La terra brucia, intere distese di verde vengono rase al suolo. Giorni infernali per l’intera Campania e per l’intero Sud.
Sono giorni ormai che il Vesuvio brucia. Intere distese di verde, di flora e fauna stanno morendo, stanno scomparendo per colpa della mano dell’uomo. Sono 29 gli incendi appiccati, ieri 16 luglio 2017, su tutta la Campania. Zone come: Ponticelli, Giugliano, Afragola, Amalfi, Positano, Caserta, Pozzuoli, sono state le protagoniste di una condizione davvero grave. Ogni giorno sempre lo stesso scenario: cittadini esausti di dover assistere ancora a questo scempio; cittadini come quelli di Torre del Greco, Ercolano, Trecase…costretti ad abbandonare le proprie abitazioni, costretti a dover scendere in strada, costretti ad essere forti per non farsi sovrastare dalla paura, dalla rabbia. Una rabbia che non può esser spiegata a parole, perché le parole sarebbero troppo riduttive per sottolineare una violenza così grande. Una cattiveria così immensa nei confronti della natura, del nostro Vesuvio, delle persone. L’estate 2017 sarà ricordata come “L’estate del fuoco”, l’estate della violenza, del menefreghismo, dell’ignoranza …Eppure di fronte a questo quadro apocalittico ancora una volta lo Stato Italiano è assente. Uno Stato che con le parole e con i lunghi discorsi logorroici evidenzia un forte senso di appartenenza, di patria. Evidenzia la voglia di combattere la criminalità; voglia di tutelare i diritti; voglia di esser forti. E invece con tanta amarezza siamo vincolati ad accettare una realtà completamente diversa. Siamo obbligati ad ammettere che siamo cittadini di uno Stato fantasma, di uno Stato che non combatte la criminalità bensì la rappresenta. Siamo obbligati a doverci difendere da soli, a dover lottare da soli contro il fuoco, contro il fumo. Sono giorni di terrore questi che stiamo vivendo, giorni che mettono in risalto la crudeltà dell’uomo. Si inizia ad avere paura che la nostra terra possa diventare una nuova area della cosiddetta “Terra dei fuochi”; paura di respirare aria tossica; paura di esser completamente abbandonati al nostro destino. Un destino infame, crudele. Purtroppo però ciò che si sta verificando, non è altro che un piccolo sintomo di una grande malattia: le organizzazioni criminali. Una malattia dalla quale non possiamo guarire o quanto meno dalla quale facciamo fatica a guarire. Non ci resta che aspettare che passi, aspettare la pioggia, e attendere che qualcosa cambi.
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