
Ormai il mondo delle criptovalute è così vasto che è impossibile da negare o sottovalutare: milioni di persone in tutto il mondo si informano tutti i giorni su questo innovativo metodo di investimento e pagamento e c’è bisogno ora più che mai di fare un po’ di chiarezza.
Anche se spesso ci riferiamo alla regina delle criptovalute come se fosse una nuova aggiunta al mercato, in realtà il bitcoin è ormai in circolazione dal 2009 e la tecnologia su cui si fonda ha radici che vanno ancora più indietro. Infatti, se aveste investito anche solo 1.000 $ in Bitcoin, adesso sareste più che milionari! Date queste premesse, credo tutti vogliano avere un breve riassunto delle criptovalute in modo da poterne capirne tutti i segreti. Ecco perché abbiamo cercato di ritracciare la loro storia per voi e ve la racconteremo in questo articolo.
Nonostante il Bitcoin sia stata la prima criptovaluta vera e propria, in molti si sono spesi per cercare di creare delle valute online crittografate. Due esempi di questo sono B-Money e Bit Gold, che furono ideati ma mai del tutto sviluppati.
Nel 2008, un documento chiamato “Bitcoin – A Peer to Peer Electronic Cash System” fu postato in una discussione online sulla crittografia da qualcuno che si presentava come Satoshi Nakamoto. Ad oggi, la sua vera identità rimane ancora un mistero. Solo un anno dopo, il software del Bitcoin fu reso disponibile per il pubblico per la prima volta e il minare, vale a dire il processo con il quale nuovi Bitcoin vengono creati e transazioni verificate sulla blockchain, inizia.
Per circa un anno, il Bitcoin fu solo minato e mai scambiato, per questo era impossibile stabilire il valore monetario alle unità di questa emergente criptovaluta. Tuttavia, nel 2010, qualcuno decise di vendere i suoi Bitcoin per la prima volta, scambiandone 10.000 per due pizze. Se il venditore avesse tenuto i suoi Bitcoin, ai prezzi attuali è quasi difficile stimare quanti miliardi avrebbe oggi.
Photo by MichaelWuensch
Non passò neanche un anno che nel 2011, vista la crescente popolarità del Bitcoin, iniziarono ad esserci le prime criptovalute alternative. Generalmente erano un tentativo per migliorare il design del Bitcoin offrendo più velocità, anonimità o altri vantaggi di questo tipo. Tra i primi vi furono Namecoin e Litecoin.
Intorno al 2013 il prezzo della regina delle criptovalute superò i 1.000 $ per la prima volta e subito dopo scese sotto i 300 $, mandando molti investitori in panico. Ci vollero due anni per far tornare il prezzo sopra il tetto dei 1.000 $ e chi aspettò fu ripagato. Ora a distanza di meno di dieci anni, il prezzo di un Bitcoin è 40 volte tanto, a 40.000 $.
Ormai i modi in cui sono utilizzate le criptovalute sono numerosi. Non si tratta più di un fenomeno underground ma un metodo di pagamento come altri, secondo alcune istituzioni. Multinazionali di ogni tipo e istituzioni di credito basano il proprio lavoro ormai anche sulla crittografia blockchain per salvare i propri dati sensibili e per le transazioni, e i casinò non sono da meno dato che anche loro hanno deciso, su tutto il loro catalogo di slot e giochi online, di abbracciare questa novità e permettere l’uso di criptovalute. Anche Paypal UK ha aperto recentemente ai servizi in criptovalute, notizia che ha fatto schizzare il prezzo della regina delle cripto sopra i 50.000 $.
Abbiamo parlato di tutti i vantaggi, ma è anche necessario mostrare la parte più negativa di questa innovativa forma di pagamento. Infatti, una delle caratteristiche principali delle criptovalute è che hanno anonimato e non ci sono enti a regolarle, ed è proprio per questo che alcuni vogliono usarle per i propri loschi affari. Mt. Gox, il sito allora più grande per lo scambio di Bitcoin, andò offline nel 2014 e i proprietari di 850.000 $ Bitcoin non rividero mai i propri soldi. Ancora oggi non si sa dove i capi di Mt. Gox siano finiti: le investigazioni sono ancora in corso e l’unica cosa che si sa è che qualcuno è fuggito con un bottino di 450 milioni di dollari.
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