L’aereo in questione, un Antonov An-12, era decollato dalla città serba di Nis e si stava dirigendo verso la capitale giordana Amman. Secondo quanto riferito, il pilota ha chiesto il permesso per effettuare un atterraggio di emergenza a Kavala, nel nord-est della Grecia, a causa di problemi al motore. L’aereo è poi andato a fuoco nei pressi del villaggio di Paleochori, in una zona disabitata a circa 40 chilometri dall’aeroporto. C’erano otto persone a bordo. Nessuno di loro è sopravvissuto all’incidente. Vari media hanno affermato che l’aereo trasportava armi e/o munizioni per l’Ucraina, in particolare perché i testimoni hanno affermato che diverse esplosioni sono state udite poco dopo l’incidente. Ufficialmente, non è ancora noto quale carico trasportasse l’aereo. Sul posto si sono inizialmente precipitati i vigili del fuoco e i servizi di emergenza, ma poi si sono ritirati in attesa dell’arrivo di squadre speciali, dopo che due soccorritori hanno dovuto essere trasportati in ospedale per difficoltà respiratorie. A tutti i giornalisti e gli spettatori presenti rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stato inoltre ordinato di lasciare immediatamente l’area.
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Grecia – Precipita aereo cargo: otto morti
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