Giocano in casa, hanno una delle migliori rose a disposizione (se non la migliore) e hanno vinto 9 delle ultime 10 partite giocate (tutte amichevoli, unica sconfitta a fine 2015 contro l’Inghilterra per 2-0), insomma i bleus sembrano e sono, a detta di molti e dei bookmakers, i grandi favoriti per la vittoria finale in questo Euro 2016 che prenderà il via tra meno di cinque giorni.
Prima di iniziare la nostra analisi tecnica, vediamo i 23 convocati dal C.T Deschamps:
- Portieri: Benoît Costil (Rennes), Hugo Lloris (Tottenham), Steve Mandanda (Marsiglia)
- Difensori: Lucas Digne (Roma), Patrice Évra (Juventus), Christophe Jallet (Lione), Laurent Koscielny (Arsenal), Eliaquim Mangala (Manchester City), Samuel Umtiti (Lione), Bacary Sagna (Manchester City), Adil Rami (Siviglia)
- Centrocampisti: Yohan Cabaye (Crystal Palace), Morgan Schneiderlin (Manchester United), N’Golo Kanté (Leicester City), Blaise Matuidi (Paris Saint-Germain), Paul Pogba (Juventus), Moussa Sissoko (Newcastle United), Kingsley Coman (Bayern Monaco)
- Attaccanti: André-Pierre Gignac (Tigres), Olivier Giroud (Arsenal), Antoine Griezmann (Atlético Madrid), Anthony Martial (Manchester United), Dimitri Payet (West Ham)
La probabile formazione dei transalpini è:
4-3-3: Lloris; Sagna, Rami, Koscielny, Évra; Pogba, Kante/Cabaye, Matuidi; Griezmann, Giroud, Payet/Martial
Sulla carta, la formazione di Deschamps si presenta con un 4-3-3 molto offensivo. In realtà però, nella fase offensiva, i transalpini si schierano più con un 4-3-2-1 con i due esterni alti (Griezzman e Payet) che si stringono molto dietro, liberando spazio sulle fasce per le sgroppate dei due terzini (Sagnà ed Evrà). Da tenere d’occhio anche i pericolosi inserimenti di Matuidi, sempre pronto a seminare il panico in area di rigore, mentre resta al limite dell’area di rigore Pogba che, in caso di respinta corta, può subito rigiocare il pallone dentro o provare il tiro da fuori. In fase di non possesso, resta più avanzata la sola punta centrale (Giroud) mentre gli esterni alti danno una mano in mediana, schierandosi con un classico 4-5-1.
Elementi tattici chiave: ritmo alto, attaccanti che pressano alti, superiorità numerica in area di rigore in fase offensiva, molti cross fatti soprattutto dai terzini che spingono molto, pochi lanci lunghi a favore di un gioco che parte sempre dalle retrovie, tanto movimento senza palla
Punti di forza:
- Calci piazzati; i palloni da fermo sono forse la vera arma in più della formazione francese. Corner e punizioni infatti, saranno affidati, con tutta probabilità alla stella del West Ham, Dimitri Payet. Il piede educatissimo del numero 8, può creare non pochi problemi alle difese avversarie: le sue traiettorie a rientrare/ad uscire dalla bandierina sono perfette per i saltatori francesi (Rami e Koscielny su tutti), mentre meriterebbero un articolo a parte, i calci di punizione battuti dallo stesso Payet che ha chiuso la stagione in Premier con una media realizzativa, da fermo, molto alta
- Velocità di gioco; come detto, i transalpini puntano a mantenere il ritmo di gioco molto alto e appena recuperano il pallone, subito si riversano in avanti. Da quanto si è visto in queste ultime amichevoli, i francesi giocano ad un ritmo abbastanza proibitivo per tutte o quasi le avversarie, soprattutto perché alla velocità, aggiungono una grande qualità e pulizia di gioco
- Attacco stellare; Deschamps ha veramente l’imbarazzo della scelta: Griezzman, Coman, Martial, Payet, Giroud, Gignac, sei nomi per tre maglie da titolare. Il CT, ex Juventus, sembra intenzionato a giocare con una punta fissa (Gignac) e due mezze-punte veloci e molto tecniche ai suoi lati/alle sue spalle (Griezzman – Payet). In ogni caso, se escludiamo Gignac che è andato (stranamente, o meglio per soldi) a giocare in Messico, gli altri cinque, sono potenzialmente delle superstar e tutti hanno fatto una più che buona stagione nelle rispettive squadre di club
- Panchina lunga e di assoluto livello; Digne, Cabayè, Schneiderlin, Martial, sono solo quattro dei grandi nomi che rischiano di partire dalla panchina per i transalpini…diciamo che si sono viste panchine più scarse
- Fattore campo; l’ultima volta che la Francia ha ospitato una grande competizione (nel 1998), i bleus si sono laureati campioni del Mondo, bissando la vittoria, sempre in casa, ottenuta nel 1984 proprio agli Europei. Tutta la Francia vuole ripetere questi successi, anche per tornare a sorridere dopo i bruttissimi fatti di cronaca legati al terrorismo. [Non per essere maliziosi/mal pensanti, ma la storia recente ha anche evidenziato che, chi gioca in casa, in queste grandi manifestazioni, ha sempre “una marcia in più”, a buon intenditor poche parole]
Ovviamente, non è tutto oro quel che luccica e anche questa Francia ha i suoi punti deboli:
- Terzini che spingono molto; se l’attaccare in massa è un punto di forza, dall’altra parte può anche essere un punto a sfavore per i bleus: sia Evrà che Sagna spingono tantissimo e possono lasciare scoperti non pochi spazi in difesa
- Difensori centrali bravi ma macchinosi; fuori Varane per infortunio, la coppia centrale titolare dovrebbe essere composta da Koscielny e Rami. Per carità, parliamo di due buoni giocatori ma che se, presi in velocità e attaccati alle spalle da giocatori che tagliano, posso andare in difficoltà
- Eccessiva supponenza e aspettative alte; i francesi sanno di essere forti, sanno che giocare in casa li aiuterà non poco e sanno di essere i favoriti. Se non riusciranno a incanalare bene la tensione e ad entrare con il giusto approccio in campo in ogni partita, queste tre cose rischiano di rivoltarsi contro gli uomini di Deschamps che, anche durante le amichevoli di preparazione, molte volte si sono “specchiati” del loro talento preferendo le giocate di classe alla pragmaticità
Come si batte questa squadra:
L’idea principale, realisticamente, sarebbe quella di giocare in modo speculare al loro, quindi 3 attaccanti alti e larghi che pressano i primi portatori di palla. Giocare con due ali d’attacco, potrebbe costringere i due terzini francesi a spingere meno e a restare più bassi, togliendo una grossa arma all’attacco transalpino. Un’altra idea, può essere quella di tenere il ritmo più basso e far girare il pallone, costringendo i francesi a correre per recuperare il pallone, per poi attaccarli subito verticalizzando improvvisamente il gioco. Anche portare un leggero pressing sulla linea difensiva può essere una mossa vincente, i francesi infatti, puntano a costruire il gioco partendo dalle retrovie e con il pallone tra i piedi, magari costringerli a fare qualche lancio in più potrebbe frenarli un po e farli innervosire.
Le cose che bisogna comunque sicuramente negare ai francesi sono il gioco in velocità e i cross dal fondo fatti dai terzini che salgono nello spazio lasciato libero dalle ali che si sono nel frattempo accentrate.
Dove può arrivare questa squadra:
Lontano, lontanissimo…
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