Sempre più bambini soffrono di disturbi del sonno: questo non è solo un dato abbastanza allarmante, ma anche una realtà. I dati parlano chiaro: almeno 1 bambino su 4 soffre di questo tipo di disturbi e le cause principali sono le stesse dell’insonnia negli adulti.
Si parla, quindi, di ritmi frenetici, utilizzo di dispositivi tecnologici, comportamenti sbagliati dei genitori, aumento delle luci artificiali e così via.
I dati che ci dicono che circa il 12% dei bambini, dai 6 anni all’adolescenza, soffrono di questi disturbi sono stati presentati all’annuale convegno della Società Italiana Pediatri, dove è stata messa in luce questa situazione che deve far riflettere.
Stando quanto riportato, i bambini dormono sempre meno e, per la precisione, rispetto a 100 anni fa dormono almeno 2 ore in meno a notte. Insonnia a tutti gli effetti quindi e le cause, come detto, sono da ricercare nei ritmi di vita quotidiana. Questi diventano sempre più frenetici e aumenta anche l’esposizione a device tecnologici, tv e quant’altro: il tutto non permette al bambino di assecondare la sua naturale propensione al sonno. In poche parole, tutta la frenesia quotidiana non permette al bambino di rilassarsi al punto tale da avere sonno e voglia di dormire e, anche quando ciò accade, il sonno rimane sempre disturbato, poiché si è iperattivi.
La situazione deve essere analizzata da vicino, perché il tutto potrebbe anche avere delle ripercussioni anche abbastanza serie sulla qualità della vita e sul futuro del bambino. A causa di tutto ciò, infatti, le visite dal pediatra o dallo psicoterapeuta infantile diventano sempre più frequenti.
Quali sono i disturbi che vengono riscontrati più frequentemente nei bambini da qualche anno a questa parte? Si parla, nella maggior parte dei casi, di insonnia, ma non solo. Ci sono anche i disturbi psicologici del sonno, noti anche come parasonnie, così come quelli che sono i disturbi del ritmo circadiano. Non poco frequenti sono anche i disturbi respiratori del sonno e quelli legati ai continui movimenti anche quando si dorme.
Gli esperti del settore, quindi, sottolineano che, specialmente nella prima infanzia, si hanno sempre più disturbi nella fase di addormentamento e molto frequenti sono i risvegli durante la notte. Passato, poi, il periodo della primissima infanzia tendono a palesarsi quelli che sono i disturbi del ritmo circadiano e tutti gli altri sopra elencati.
Naturalmente, su tutto ciò influisce anche un fattore meramente genetico, così come dimostrato da alcuni recenti studi che hanno portato alla luce un componente genetica nell’insonnia. Come detto, però, anche i ritmi frenetici e l’uso precoce di strumenti elettronici possono andare a scombussolare quello che è il ritmo sonno-veglia naturale e questo è un aspetto da prendere sempre in considerazione. Da non sottovalutare anche i comportamenti sbagliati dei genitori, che, ad esempio, tendono ad accorrere immediatamente durante i risvegli. Anche l’abitudine di permettere ai bambini di dormire nel letto dei genitori in caso di risveglio in piena notte è molto deleterio e dovrebbe sempre essere evitata una situazione di questo tipo.
Non si parla solo di insonnia quando si prendono in analisi i disturbi del sonno. Come ripreso dall’articolo su Salutarmente, portale gestito dalla Farmacista amalfitana Maria Carrano, infatti si può anche avere sempre sonno. Sebbene questa non sia una patologia molto diffusa nei bambini, è comunque da annoverare tra i principali disturbi del ciclo sonno-veglia. Anche in questo caso entrano in gioco diversi fattori, che portano il bambino o l’adulto ad avere sempre voglia di voler dormire. Le cause sono le più disparate ed è sempre utile andar ad analizzarle così da trovare una soluzione al problema, sia che si tratti di insonnia sia che si tratti di troppo sonno.
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