A margine del processo penale d’appello a carico dei responsabili del crack Deiulemar il Procuratore Generale Vincenzo Severino ha rilasciato una breve intervista ai microfoni di Rainews24 all’esterno del Tribunale. Di seguito le dichiarazioni:
Sostanzialmente i risparmiatori quanto riusciranno a recuperare?
Non ne abbiamo la minima idea. Allo stato attuale si parla del 90% dei beni posseduti, ma non si sa tale percentuale a quale valore va rapportata. Non si conosce il valore dei beni. Bisogna aspettare e verificare in concreto il quantum messo a disposizione.
Com’è possibile che per 40 anni le persone facevano la fila nel centro di Torre del Greco per portare soldi in contanti o assegni alla Deiulemar, e ogni giorno venivano depositati in banca senza che nulla venisse fuori?
Il sistema è iniziato ben 40 anni fa, dal 2002 si è assistito ad una forma di insostenibilità del debito. I prestiti aumentavano a dismisura e la società non è riuscita a farvi fronte, da qui l’accusa di bancarotta per distrazione, Il debito, da 900 milioni e rotti nel 2004, è sceso a circa 750 milioni nel 2012, epoca del fallimento.
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