Obiettivo recupero del tesoretto in Svizzera. Questo il succo dell’incontro avvenuto in questi giorni tra le curatele del fallimento Deiulemar e della società di fatto. All’esito del summit, al quale hanno partecipato anche rappresentanti del comitato dei creditori, è stata definita la strategia per provare a riportare in Italia i capitali portati in terra elvetica dagli ex armatori della Deiulemar. Nello specifico è stato affidato all’avvocato Elio D’Aquino l’incarico di avviare le procedure finalizzate al recupero del tesoretto svizzero, che ammonterebbe a circa 27 milioni di euro. Il tutto passerebbe dalla giustizia italiana, proprio da Roma dovrebbe infatti scattare l’iter finalizzato a recuperare ulteriori risorse a beneficio degli obbligazionisti truffati dall’ex colosso armatoriale torrese. Al momento non si conoscono i dettagli dell’azione legale ma quel che è certo è che si affondera’ il colpo con il trust svizzero nel mirino. Insomma si prospetta un 2020 intenso per la vicenda del crack, con l’esito della rimodulazione pena agli armatori già condannati, l’Appello contro Consob e KPMG, la sentenza Bov e le procedure di vendita dell’hotel Poseidon e della vecchia sede della Deiulemar di via Tironi.
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Deiulemar – Scatta la caccia al tesoretto in Svizzera
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