
All’indomani dell’udienza del processo penale d’appello a carico dei responsabili del crack Deiulemar, arrivano sviluppi importanti per la vicenda. Con la seguente nota apparsa sul sito del fallimento della Società di Fatto (SDF) la curatela ha comunicato l’autorizzazione alla conciliazione, ovvero l’apertura alla transazione con gli ex armatori falliti.
“La Curatela comunica che in data odierna i Comitati dei Creditori DCN ed SDF hanno dato una autorizzazione di massima alla transazione dei giudizi pendenti contro i Trusts denominati Fusons, Darly, Future, Yellows cats, Bigei, Nipoti di Giuseppe Lembo, ed Arcobaleno, nonché contro i componenti delle famiglie Della Gatta e Lembo, dettando i criteri ai quali la Curatela dovrà attenersi nel negoziato in corso, ed i relativi tempi.
La stipula delle transazioni resta ovviamente subordinata alla accettazione delle controparti, ed alla approvazione da parte del Comitato del testo degli eventuali accordi”.
In particolare il 22 giugno c’è stato un incontro dinanzi al giudice delegato Palescandalo tra le Curatele e i Comitati dei Creditori della Deiulemar Compagnia di Navigazione della Società di Fatto. Come si evince dal verbale dell’incontro, gli organi fallimentari presenti hanno deciso di prendere in considerazione le proposte transattive avanzate dai falliti per permettere ai risparmiatori di ottenere somme significative in breve tempo ed evitare ulteriori ed inutili lungaggini. Nello specifico la Curatela SDF viene autorizzata a transigere le liti pendenti a condizione che venga stipulato un accordo negoziato dalla Curatela stessa, che dovrà essere sottoposto al Giudice Delegato e al Comitato dei Creditori entro e non oltre il 31 luglio, ai fini dell’approvazione.
Di seguito, in estrema sintesi, le condizioni imprescindibili di tali accordi stilate durante l’incontro:
- consegna di tutti i beni individuati dalla Guardia di Finanza e dalla Curatela SDF entro e non oltre il 29 settembre;
- dichiarazione di tutte le controparti dell’inesistenza di altri beni direttamente o indirettamente riconducibili ai falliti e/o loro familiari, parenti ed affini;
- resa, da parte dei Trustee, del conto della gestione dei fondi in Trust di tutte le società con relativi documenti giustificativi;
- rinuncia reciproca a qualsiasi diritto, ragione o azione, anche se non ancora fatto valere;
- la consegna ai falliti da parte della Curatela, dopo la liquidazione di tutti i beni in Trusts, di una quota pari al 10% del ricavato, al netto di spese legali e oneri vari. La quota del 10% si riduce a 7% qualora la consegna dei beni avvenga con ritardo rispetto alla data del 29 settembre, ritardo comunque non superiore ai trenta giorni;
- l’atto di transazione dovrà escludere espressamente che, per rifiutare la consegna dei beni, possano essere opposte alla Curatela provvedimenti di autorità estere, salvo i beni sottoposti a sequestri nell’ambito della rogatoria svizzera e per i quali le parti dovranno collaborare per ottenere il dissequestro in favore della Curatela. Qualsisia controversia relativa all’accordo resterà di competenza del tribunale di Torre Annunziata.
Infine, si conferma la mancata messa a disposizione di beni da parte della famiglia Iuliano, con la conseguenza che i giudizi contro Bank of Valletta, Fiducia Trustee e la famiglia Iuliano proseguiranno normalmente.
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