L’arresto dei fratelli Della Gatta apre nuovi scenari per il crack Deiulemar. I due sono in carcere e si sono presentati dinanzi al GIP del tribunale di Torre Annunziata per l’interrogatorio di garanzia. Pasquale Della Gatta si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre Angelo ha deciso di parlare, sostenendo il suo scarso coinvolgimento nell’operazione che stava portando i due ad investire 500.000 euro nell’acquisto del 50% di una società immobiliare. Tale operazione è stata ritenuta palesemente pregiudizievole per i creditori in quanto finalizzata a sottrarre beni alla curatela fallimentare. La vicenda dell’arresto è condita da un retroscena che farebbe pensare ad un tesoretto che gli ex armatori nasconderebbero in una cantina. Il sospetto deriva dalla testimonianza di una donna, proprietaria di un appartamento a via Dei Mille dato in locazione ai due. Il fitto sarebbe stato pagato con banconote ammuffite e maleodoranti, chiaro segno che sono state tenute in un posto quale una cantina o un sottoscala. Il tentativo di sostituire i contanti con un bonifico è stato inutile. Gli inquirenti sono ora sulle tracce del tesoretto che i Della Gatta avrebbero nascosto per sottrarlo ai creditori. Altro fattore che balza all’occhio è che gli ex soci Deiulemar continuavano a fare una vita di lusso nonostante il loro status di falliti. Vacanze, barche, auto di lusso, il tutto alla luce del sole e alle spalle dei poveri obbligazionisti che si sono visti privare in un sol colpo dei risparmi di una vita. La Procura lavora alacremente per andare a fondo e per trovare nuovi elementi che possano inchiodare ulteriormente i responsabili di un crack di proporzioni enormi.
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Deiulemar – Fratelli Della Gatta in carcere: bella vita e tesoretto nascosto
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