
Con un lungo post su Facebook l’avvocato Augusta Palomba, membro del comitato dei Creditori SDF, ha fatto il punto della situazione sulla vicenda Deiulemar. All’orizzonte un riparto del 3,12 % con la speranza, in prospettiva, di recuperare almeno una parte dei risparmi di 13.000 famiglie mandati in fumo dall’ex colosso armatoriale torrese.
“Come molti di voi sanno, esistono due fallimenti Deiulemar.
Il primo, dichiarato nel 2012, è quello della Compagnia di navigazione, che negli anni era stata svuotata di tutto, compresa la flotta.
Il secondo, dichiarato nel 2013, è quello della cd. Società di fatto, della quale facevano parte tutti gli armatori a loro volta quindi falliti.
Sino al mese di luglio di questo anno è stato possibile distribuire solo quel poco che residuava di Dcn e quanto recuperato della Società di fatto (tra i quali i soldi della banca di Santa Lucia) mentre il ricavato dei beni personali dei falliti, che la Curatela Sdf ha in parte venduto (per altra parte le vendite sono in corso) doveva necessariamente essere accantonato in attesa che le condanne in sede penale diventassero definitive, perché solo con la detta condanna si sarebbe stabilito se ad essere pagati per prima dovessero essere gli obbligazionisti o la agenzia delle entrate.
Oggi, che la Curatela Dcn e tutti noi avvocati delle parti civili abbiamo ottenuto la definitiva condanna in sede penale dei falliti, quei soldi possono essere distribuiti prima agli obbligazionisti, e conseguentemente la Curatela della Sdf ha potuto svincolare quanto accantonato in attesa di quella sentenza definitiva di condanna, ossia € 26.278.326,39.
Questa somma è composta per circa 10 mln dalla liquidazione del Trust Arcobaleno, e per il resto dalla vendita di beni dei falliti.
A sua volta la Curatela Dcn ha destinato alla soddisfazione degli obbligazionisti ulteriori € 1.212.110,50 (per un totale complessivo di € 27.278.326,39) e sta per procedere al delicato compito di ripartire quelle somme tra gli obbligazionisti che sono stati truffati, che sono molte migliaia.
Occorre tenere conto che, anche se la somma distribuita è enorme (quasi trenta milioni) gli obbligazionisti sono molte migliaia, e sono stati truffati loro oltre settecento milioni, per cui sarà possibile rimborsare una percentuale che seppure apparentemente può sembrare modesta nella realtà non lo è se si pensa che a monte della medesima vi sono quasi 30 mln di euro.
Dobbiamo pur ammettere tuttavia che un po’ alla volta i rimborsi stanno arrivando, che altri beni saranno venduti e, soprattutto, che sono in corso una serie di cause che ci hanno restituito per oggi la speranza, e magari domani anche almeno una parte dei nostri risparmi: per questo, in rappresentanza dei Creditori che mi hanno voluto nel Comitato, reputo doveroso ringraziare tutti gli Organi dei due fallimenti per l’ottimo lavoro che stanno svolgendo”.
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
RSS