Intervenuta ai nostri microfoni l’avvocato Monica Cirillo, componente del comitato dei creditori Deiulemar, ha rilasciato una lunga intervista sulla ultime vicende che hanno riguardato il crack della compagnia di navigazione torrese. Di seguito l’intervista integrale.
Le richieste di archiviazione relative agli organi di controllo e all’ex amministratore unico Maviglia hanno scatenato la rabbia dei risparmiatori. Come ha accolto tale decisione e che responsabilità hanno questi soggetti nel crack Deiulemar?
Un crack così importante non è possibile che si sia concretizzato senza che gli organi di controllo, in particolare collegio sindacale e società di revisione, si accorgessero di quello che stava per accadere. E’ vero che le somme non transitavamo sui conti correnti della società, ma è altrettanto vero che la truffa è andata avanti per molti anni movimentando una massa di denaro enorme. Per questo riteniamo che sia d’obbligo un approfondimento su queste responsabilità. Il collegio sindacale ha un potere di controllo molto forte, soprattutto nei casi come la Deiulemar dove la presenza di un amministratore unico comporta un maggiore rischio di frodi. A mio parere a Roma non sono state fatte indagini approfondite, il lavoro maggiore è stato fatto dal Tribunale di Torre Annunziata. Non dico che sono sicuramente colpevoli ma chiediamo almeno degli approfondimenti. I membri del collegio sindacale e della società di revisione dovrebbero quantomeno essere sentiti. Basti pensare che un componente della società di revisione è finito per diventare amministratore della Deiulemar Shipping.
Anche la posizione di Maviglia sembra tutt’altro che limpida.
Maviglia nell’interrogatorio relativo alla responsabilità penale degli imputati non ricordava il nome di nessun consulente, nonostante fosse stato contattato dagli armatori già nel 2003. Lui stesso dichiarò che già dal 2008 gli era stato detto che erano state emesse obbligazioni oltre il limite, quindi già sapeva che qualcosa di irregolare c’era. Anche se poi si difende dicendo che non conosceva l’ammontare. Ha dichiarato inoltre di aver indetto il censimento delle obbligazioni e soltanto successivamente di aver inviato una raccomandata a Iuliano per ottenere la contabilità delle obbligazioni irregolari. Sono queste le perplessità sulle quali si dovrebbe quanto meno indagare.
Quali gli sviluppi della proposta di opposizione alle richieste di archiviazione?
E’ stata proposta opposizione alle richieste di archiviazione del pm D’Ovidio chiedendo appunto una serie di indagini da compiere al fine di pervenire a delle responsabilità che dovrebbero venir fuori. Spetta alla Procura valutare le posizioni non a noi, ma chiediamo indagini serie. Prima di arrivare ad un archiviazione occorrono indagini approfondite, per il secondo crack della storia italiana dopo la Parmalat mi sembra il minimo.
La sentenza della Cassazione sulla società di fatto apre nuovi scenari. Quali le prossime tappe per capire l’entità dei beni aggredibili e le possibilità di recupero?
Quella della Cassazione è un’ottima sentenza che ha messo un punto fermo, ci aspettiamo anche che le cause relative ai trust possano dare gli sviluppi sperati. Si tratta solo di andare avanti, gli scenari che si sono aperti dopo quella sentenza sono più che buoni. Bisogna solo combattere, mai abbassare la guardia su nessun fronte. Tutto dipende dalla conferma dei giudizi sui sequestri dei trust. I beni non sono stati ancora stimati poiché non c’è ancora la sicurezza che siano aggredibili, anche perché la stima ha un costo. Dopodiché ci potrebbero essere altre cose da scoprire con il coinvolgimento di altre responsabilità.
Molte polemiche sul famoso riparto dell’1%, quando dovrebbe partire la procedura di invio degli assegni?
Gli assegni partono a fine agosto, la procedura è già avviata ma bisogna rispettare i tempi tecnici. Come comitato dei creditori ci andava bene che gli assegni venissero recapitati presso gli avvocati, ma abbiamo chiesto per coloro che risiedono fuori regione di far arrivare l’assegno a casa. Ad esempio lo studio Ciarletta ha scelto che per i propri assistiti gli assegni venissero spediti al proprio domicilio, io invece, per chi risiede in regione, ho deciso di farli arrivare presso lo studio per agevolare e velocizzare la procedura.
Che idea si è fatta dell’arresto dei fratelli Della Gatta e quali implicazioni possono esserci in vista del processo penale d’appello di ottobre?
Per il processo penale di ottobre sono molto fiduciosa nella Corte d’Appello. L’udienza più importante sarà quella del 26 ottobre dove ci saranno le richieste di nullità della sentenza di primo grado e di rinnovazione del dibattimento, richieste che potrebbero allungare i tempi del processo. Se tali istanze venissero rigettate nel giro di tre o quattro udienze il processo d’appello si chiude. Per quanto riguarda il nuovo arresto la Procura di Torre Annunziata ha fatto nuove indagini sulla società di fatto e ha ritenuto che ci fossero gli estremi per intervenire. Ciò dimostra che l’attenzione sulla vicenda è sempre alta, almeno da parte della Procura oplontina. E’ molto importante che si continui ad indagare.
Deiulemar – Richiesta l’archiviazione del procedimento penale a carico degli organi di controllo
Deiulemar – Le richieste del Pm su organi di controllo e Maviglia: dopo il danno la beffa
Deiulemar – Proposta opposizione alle richieste di archiviazione del pm D’Ovidio
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