Nella giornata di ieri i carabinieri della Compagnia di Torre del Greco hanno eseguito un’ordine di carcerazione nei confronti di Pasquale e Angelo Della Gatta, gli ormai ex armatori della Deiulemar che insieme alle famiglie Iuliano e Lembo si sono resi responsabili del crack del colosso armatoriale torrese. Pasquale Della Gatta, già ai domiciliari, dovrà scontare altri 2 anni e 6 mesi sempre ai domiciliari, mentre il fratello Angelo dovrà scontare 2 anni e due mesi. Tali condanne riguardano l’affare Bayres, una compravendita immobiliare messa in piedi dai Della Gatta distraendo ulteriori risorse dalle casse del fallimento Deiulemar.
Una complessa attività di indagine, condotta anche tramite attività tecniche di intercettazione e acquisizione della corrispondenza telematica, ha permesso infatti di apprezzare come i fratelli Della Gatta, nonostante il loro status di falliti dal punto di vista societario e personale, abbiano continuato a disporre di ingenti riserve di liquidità da impiegare nell’ambito di un consistente investimento immobiliare, in cui gli stessi risultavano coinvolti in prima persona, nonché di cristallizzare la disponibilità, per interposta persona, di beni mobili.
In particolare, le evidenze dell’attività di indagine consentirono di appurare una distrazione patrimoniale, ad opera dei fratelli Della Gatta, di euro 500.000 mila , da utilizzare per la conseguente acquisizione del 50 % delle quote societarie (valutato complessivamente 4 milioni di euro) di una società immobiliare operante nel salernitano – la Bayres appunto – amministrata di fatto dal veronese Dante Di Francescantonio. Della disponibilità di queste ulteriori liquidità finanziarie, unitamente ai beni mobili, nessuna notizia era stata fornita alla curatela fallimentare, con evidente finalità di sottrarli alla disponibilità della stessa curatela e soprattutto del ceto creditorio rappresentato da oltre 13000 famiglie torresi, cosi ponendosi in essere plurime ed autonome condotte distrattive nell’ambito del fallimento della SDF.
Arriva dunque l’ennesima condanna per coloro che si portano sulla coscienza un fallimento di proporzioni enormi, tradendo la fiducia di tante famiglie che hanno visto svanire nel nulla i risparmi di una vita.
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