
Non si placano le polemiche all’interno della sinistra napoletana. Uno dei fronti più caldi è quello della spaccatura verticale che si è prodotta nella ex sinistra del Pd. L’uscita di Sinistra riformista a livello nazionale dal Partito democratico, infatti, a Napoli ha avuto conseguenze molto limitate perché il leader dell’area in Campania, il consigliere regionale Gianluca Daniele, non ha seguito l’indicazione di Bersani, Epifani e Speranza, che avrebbe giudicato come verticistica e non condivisa con la base, ed ha scelto di restare nel Pd, pur in posizione molto critica sulla gestione di Renzi, giudicata troppo spostata a destra sui temi sociali.
Proprio per marcare la sua distanza da alcune politiche dell’attuale leadership nazionale del partito, Daniele ha poi appoggiato Michele Emiliano alle scorse primarie, schierando tutti i suoi uomini in prima linea a sostegno alla mozione del presidente della Regione Puglia. Inoltre, sembrerebbe che, negli ultimi mesi, Daniele avrebbe molto rafforzato il suo rapporto con il governatore De Luca, con il quale ci sarebbe un’intesa forte rispetto al partito a Napoli e alle politiche da perseguire in Regione.
Ad uscire e poi confluire in Articolo 1 – Mdp a Napoli, infatti, sono stati solo i dalemiani guidati da Massimo Paolucci, con l’area del partito vicina alla Cgil rimasta saldamente a sostegno di Daniele.
Nonostante le voci che, di tanto in tanto, danno il consigliere regionale vicino all’uscita dal Pd, sembra invece che Daniele non abbia intenzione di cambiare casa. A conferma di questa decisione, ci sarebbe la scelta, avvenuta pochi giorni fa, di revocare l’incarico a Domenico Mirarchi, distaccato dal gruppo regionale del Pd presso la sua segreteria. Mirarchi, infatti, è il cognato di Paolucci, che oggi milita in un gruppo politico diverso da quello di Daniele, con il quale pare, a questo punto, che le strade si siano definitivamente separate.
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