
“Dopo il crollo di Torre Annunziata, sulla questione sicurezza e prevenzione che investe in maniera drammatica tutto il territorio e le infrastrutture del Paese, abbiamo presentato immediatamente un’interrogazione al ministro Galletti. Abbiamo chiesto conto del piano “Casa Italia”, lanciato dal Governo poco dopo il sisma dello scorso agosto e per il quale erano state annunciate cospicue risorse. Oggi per quel piano sono stati stanziati solo 25 milioni di euro. Inoltre lo abbiamo interrogato sul “fascicolo di fabbricato”, documento che dovrebbe attestare la stabilità degli edifici e nel quale dovrebbero essere registrati tutti gli interventi. Ad oggi ancora non è previsto per legge, malgrado i proclami. Gli abbiamo chiesto come intenda affrontare con urgenza il grave problema della sicurezza degli edifici, con particolare riferimento alle regioni del Meridione d’Italia. Il ministro ha risposto che su Casa Italia, la struttura ha presentato al Presidente del Consiglio dei ministri un rapporto sulla promozione della sicurezza dai rischi naturali del patrimonio abitativo, il quale contiene, oltre ad una ricognizione sistematica dei problemi riscontrati in tale settore, anche la proposta di 9 specifici piani di azione. Tra questi sono previste, in particolare, tre azioni direttamente finalizzate ad intervenire sulla vulnerabilità degli edifici residenziali.
Due di questi interventi hanno trovato copertura finanziaria : il primo riguarda un programma di diagnostica speditiva esteso agli edifici caratterizzati da maggiore rischio sismico. Il secondo riguarda l’attivazione di 10 cantieri sperimentali sul territorio italiano, finalizzati a sperimentare soluzioni non invasive di riduzione della vulnerabilità e a comprenderne le condizioni per una più ampia diffusione sul territorio nazionale, con oneri a carico dello Stato stimati in 25 milioni di euro.
Un terzo intervento prevede la costituzione di un archivio informatizzato in cui far confluire tutte le informazioni di cui già oggi le pubbliche amministrazioni dispongono a livello di singolo edificio”
Sono tutte iniziative che possono essere utili, solo se sono inserite all’interno di un piano generale di manutenzione del territorio, con regole e tempi precisi. Non si tratta di sperimentare, ma di scegliere perché i rischi sono ancora molto alti, soprattutto nel mezzogiorno”: così in una nota il deputato di Mdp Arturo Scotto.
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
RSS