Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il Vice Presidente, Luigi Di Maio, a Pomigliano d’Arco (Napoli) per visitare lo stabilimento Leonardo Aerostrutture, hanno preso parte al convegno “Innovare il presente guardando al futuro”.
L’intervento del Presidente Conte
Buongiorno a tutti, sono davvero molto lieto di essere qui per questa giornata che considero molto significativa, molto importante, quindi ringrazio particolarmente i vertici di Leonardo per questo invito. Quando abbiamo parlato con il Vice Presidente, con l’amico Luigi Di Maio, siamo stati davvero molto contenti di poter essere qui oggi perché, vedete, per il Governo tutte le aree del Paese quando si ragiona di ricerca, sviluppo, innovazione tecnologica, sono tutte parimenti importanti. Mi è capitato personalmente di viaggiare al Nord, quando ci sono dei distretti industriali che sono particolarmente significativi anche per quanto riguarda i numeri, i riscontri.
Poco fa sono stato a Milano, il 10 per cento del Pil, un padre è orgoglioso dei figli che vanno bene a scuola, dei figli che esprimono, valorizzano i loro talenti in modo così competitivo ma vi posso assicurare che un padre forse è ancora più orgoglioso e gli si riempie il cuore quando ci sono dei figli che sono così ricchi di talenti, altrettanto bravi ma forse un po’ più fragili e riescono a esprimere una capacità appunto di talenti, innovativa sul piano tecnologico e per le aree del Sud. Il Governo è molto attento alle aree del Sud e quindi non può che rimarcare con la sua presenza, tutta l’attenzione a questa scelta di politica industriale, questa strategia imprenditoriale che i vertici di Leonardo hanno concepito, cioè di continuare a investire, anzi, rilanciare un particolare settore dove Leonardo esprime già una significativa leadership a livello nazionale e internazionale, cioè quella delle aerostrutture, dove abbiamo sentito numeri significativi: un miliardo di fatturato, 4500 impiegati.
Il titolo è molto significativo: “Innovare al presente guardando al futuro”; e in realtà quando si ragiona di ricerca, sviluppo, innovazione tecnologica, non si ragiona del presente, è già una proiezione su quello che cerchiamo di migliorare quotidianamente, su quello che programmiamo, disegniamo e sul domani. Il mondo tecnologico, la realtà di vita dei vostri figli, dei vostri nipoti, ci proiettiamo naturalmente verso progetti di ampio respiro e sicuramente questo Aerotech Campus è un progetto di ampio respiro, e sicuramente questo Aerotech Campus è un progetto di ampio respiro, particolarmente innovativo. Si prospetta quindi la rinnovazione della linea ATR secondo le caratteristiche e gli standard dell’industria 4.0 e, vedete, si parla per forza di futuro perché gli standard 4.0 significano standard che comportano quindi l’utilizzo sempre più accentuato della robotica, della realtà aumentata, dell’interconnessione di macchine e oggetti e tutto diventa particolarmente sofisticato, come anche è sofisticato questo nuovo modo di intendere la ricerca e lo sviluppo, il Preside Manfredi ha parlato di open innovation e qui evidentemente viene in gioco di un’integrazione, anche l’Università, la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica, il sistema industriale, dobbiamo fare sistema e questo progetto mi pare particolarmente innovativo, particolarmente stimolante, addirittura qui l’Università esce fuori dai confini dell’Ateneo, l’università si cimenta direttamente nella ricerca applicata. Una volta la ricerca teorica e quella applicata erano due mondi che difficilmente si parlavano, oggi lo sviluppo tecnologico, il mondo dell’innovazione corre così velocemente che forse non è più possibile distinguere la ricerca teorica dalla ricerca applicata.
Io ringrazio particolarmente il Vice Presidente e Ministro Di Maio perché è chiaro che nelle sue mani sono un po’ concentrate le redini delle politiche pubbliche a favore dell’alfabetizzazione digitale dei lavoratori, a favore del loro inserimento professionale, e quindi sono concentrati tutti quegli strumenti per una rapida evoluzione della cultura digitale delle imprese.
Non sto qui a dire perché non è oggi la sede.
Oggi siamo qui per ascoltare, siamo qui per, come dire, attestare la grande attenzione del governo per questa nuova sfida, per questo nuovo progetto. Quindi non sto a riassumere l’elenco delle cose che sono state fatte, dico soltanto che, è chiaro, in questa direzione grande importanza hanno tutte quelle misure adottate dal Mise per il sostegno, ad esempio, del venture capital nei prossimi anni, la possibilità che nell’ambito dei piani individuali di risparmio si possa appunto investire in venture capital come tutte quelle misure per favorire e promuovere la maggiore diffusione di tecnologie come blockchain, intelligenza artificiale, Internet of Things e così via. È quello di cui il nostro Paese ha bisogno perché io sono sempre orgoglioso di poter andare all’estero. È stato anche detto qui c’è proprio la politica internazionale del nostro Paese. Si, è vero dottor Profumo. Quando sono all’estero negli incontri bilaterali con i Capi di Stati con i premier omologhi di Governo si parla spesso di leadership nel campo industriale, si parla spesso di nuovi progetti, e devo dire non sono spesso neppur io a dover sollecitare attenzione verso in nostro sistema produttivo ma spesso sono i capi di governo e capi di stato che mi chiedono la maggior attenzione, mi chiedono di spendere una buona parola presso le nostre aziende che hanno una leadership riconosciuta nel settore come Leonardo affinché si possano con i rispettivi ministri competenti, si possano studiare forme di maggior coinvolgimento, di maggior collaborazione.
Concludo richiamando, così, quella che era una classificazione dell’astronomo russo degli anni 60, pensate un po’ tanto tempo fa, Kardašëv che aveva in una ideale classifica delle civiltà della galassia in funzione dello sviluppo tecnologico, aveva elaborato proprio la scala di Kardašëv, prende il nome dal suo cognome, per misurare le capacità proprie di una civiltà nello sfruttare il potenziale energetico a disposizione. Ecco, io dico che lo sviluppo tecnologico ci impone oggi non tanto lo sfruttamento del potenziale energetico quanto quello della ottimizzazione del potenziale energetico sprigionato dall’incontro tra ricerca, sviluppo, e capitale umano. Oggi noi dobbiamo creare le premesse per una nuova definizione, classificazione delle civiltà valutando sino a che punto e in quale misura progresso e innovazione, ricerca scientifica e sviluppo tecnologico siano a misura dell’uomo, al servizio dell’uomo, al servizio del pianeta e io ringrazio, ovviamente, una realtà come Leonardo perché possa lavorare in questa direzione. È stato ricordato anche al mio intervento in occasione della Fondazione Leonardo. Ecco questa attenzione per l’uomo, per la civiltà dell’uomo,lì io ho parlato di nuovo umanesimo, dobbiamo lavorare perché sviluppo, innovazione e tecnologia ci riconoscano, ci consentano di conseguire una leadership senz’altro, ma una leadership sempre al servizio dell’uomo, in modo che i nostri figli, i nostri nipoti possano vivere in un pianeta a loro misura. Grazie.
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