L’evoluzione è ciò che ci contraddistingue, venuti al mondo come scimmie ci siamo sviluppati fino ad essere la specie predominante sul pianeta. Del resto anche il film ” Odissea nello spazio” del 1968 ci mostra che da specie con meno qualità in natura siamo diventati la specie che grazie all’intelletto riesce a governare su ogni cosa. Un aspetto che fa riflettere: l’uomo, essere vivente capace di condizionare gli equilibri del mondo grazie all’ingegno e curiosità.
Ma a volte mi chiedo, per come le cose si evolvono, è davvero un bene la qualità che abbiamo ?
Dalla scimmia siamo giunti a diventare Homo Sapiens e da questo non ci siamo più fermati; abbiamo costruito villaggi, città per poi arrivare alla metropoli. Dalla metropoli siamo giunti nello spazio e all’esplorazione di nuovi pianeti e galassie, capaci di costruire in poco tempo e distruggere nel medesimo tempo ciò che la natura ci ha offerto. Abbiamo acquisito la tecnica ma questa è la stessa che ci allontana da noi stessi, rendendoci cinici, cattivi, crudeli con noi e verso gli altri.
I cambiamenti climatici che caratterizzano la nostra epoca sono una chiara rappresentazione del discorso posto. La nostra avidità, la voglia di potere, non ci permettono di apprezzare le ricchezze che abbiamo.
Tutto il mondo in questi giorni ha rivolto lo sguardo sull’Australia e sull’apocalisse che sta vivendo. Un miliardo di animali sono morti; 183 persone denunciate per incendio doloso. I Koala rischiano l’estinzione e tanti altri animali, come canguri, sono allo stremo. La sabbia nella clessidra si sta esaurendo per davvero, e noi, essere capaci di intelletto, anziché frenare quanto sta accadendo lo acceleriamo perché siamo stupidi. Che paradosso, tanta intelligenza genera così tanta stupidità.
Pertanto, anziché tutelare il nostro ambiente preferiamo conoscere l’universo per ricercare altre terre dove poter vivere, dove ancora una volta la legge del paradosso ci presenta: cerchiamo un pianeta con le caratteristiche identiche a quello che stiamo distruggendo. Fa sorridere, vero?
Ma oltre al fuoco dell’Australia dimentichiamo l’inferno della foresta Amazzonica, il cosiddetto “polmone verde” del nostro pianeta. Il poli si sciolgono e i mari si inquinano.
Che strana specie siamo, ci mostriamo tanto dispiaciuti di fronte a tutto questo ma in concreto non si riesce a cambiare nulla, eppure tutto dipende da noi.
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