
Il Napoli di Luciano Spalletti è stato il protagonista incontrastato di questa prima parte di Serie A ma ha entusiasmato anche i campi di tutta Europa grazie a prestazioni da incorniciare all’interno del proprio girone di Champions League. Nello scorso agosto, in pochi avrebbero pronosticato un passaggio del turno tanto agevole da parte della formazione partenopea con concorrenti quali Liverpool, Rangers e Ajax. Sulle sei canoniche sfide della fase a gironi, gli azzurri hanno trionfato in ben 5 occasioni. L’esordio casalingo (il 7 settembre 2022) al Diego Armando Maradona contro il Liverpool è stata una delle migliori prestazioni azzurre, con un risultato finale di 4 a 1 a favore del gruppo di Spalletti: in gol Zielinski (doppietta), Anguissa e Simeone. Stessa prestazione schiacciasassi contro i Rangers, battuti per 3 a 0 (questa volta in gol Politano, Raspadori e Ndombélé). La terza sfida, disputata il 4 ottobre 2022, è terminata con un tennistico 6 a 1 contro l’Ajax, sancendo la sconfitta casalinga più ampia della sua storia per la formazione olandese (Raspadori con una doppietta, Di Lorenzo, Zielinski, Kvaratskhelia e Simeone furono i marcatori della sfida). Queste tre sfide hanno permesso a tutta Europa di elogiare il gioco dinamico e offensivo del Napoli e al termine della fase a gironi è arrivato a siglare ben 20 reti, con una media di 3.34 gol a partita.
Il passaggio del girone A da primi in classifica ha permesso agli azzurri di approdare agli ottavi di finale, dove sfideranno il Francoforte (andata il 21 febbraio in trasferta, ritorno il 15 marzo in casa). Le quote sulla vincente della Champions League la vedono però lontana dalla lotta per il titolo, con altre compagini che sono considerate molto più vicine alla Coppa dalle grandi orecchie: tra tutte il Manchester City, trascinato dal fenomeno Haaland.
Le prestazioni del Napoli non sono da meno nella Serie A, dove occupa in solitaria la prima posizione. Il rendimento in casa e in trasferta non differisce di molto, a sostegno della grande costanza che caratterizza il gruppo guidato dal tecnico toscano, con poca differenza tra i punti conquistati in casa e quelli in trasferta. Tra gli aspetti da elogiare dei partenopei è impossibile non citare la profondità della rosa: se in passato questo era stato uno dei punti deboli della squadra (si faccia riferimento agli anni di Sarri in panchina ad esempio), ora non ci sono più solo 11 titolari ma quasi tutti gli elementi sono interscambiabili tra loro. Si pensi ad esempio al reparto offensivo: Osimhen, Kvaratskhelia, Lozano, Raspadori, Simeone e Politano costituiscono un mix perfetto di precisione, velocità, dribbling, finalizzazione ed estro. Il centrocampo ha interpreti di sicuro valore come Zielinski, Anguissa è in crescita costante e si sta ritagliando uno spazio importante anche Ndombélé.
Probabilmente uno degli aspetti su cui Spalletti dovrà concentrarsi maggiormente potrebbe essere legato alla concentrazione: la squadra, infatti, ha dimostrato di saper interpretare sempre ottimamente le sfide contro le grandi squadre e paradossalmente fatica maggiormente con le cosiddette piccole (i pareggi con Lecce ne è un esempio o ancora la vittoria allo scadere contro lo Spezia, arrivata all’89esimo con rete di Raspadori).
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