Brucia il pianeta. Brucia ogni ettaro di terra. Il verde degli alberi lascia spazio al fuoco e alle ceneri e l’uomo guarda divertito uno scenario che egli stesso ha creato e che non ne comprende la gravità.
Nel 2019 siamo qui ad evidenziare il problema climatico; un problema che va avanti da anni, decenni, ma a cui a nessuno importa realmente qualcosa, perché le proprie vite continuano tranquillamente ad andare avanti e le preoccupazioni si spostano altrove, su cose più “importanti”. La questione è che se distruggiamo il nostro ecosistema, la nostra biodiversità, le nostre bellezze le apprensioni di tutti diverranno : ” dove poter trovare un po’ di fresco in un clima arido e con temperature elevate; dove poter trovare del cibo che non sia contaminato da inquinamento, da plastica. Dove poter far giocare i propri figli o i propri animali domestici senza aver paura che questi possano stare in un ambiente poco ospitale o altamente pericoloso”. Ebbene, se per alcuni questi pensieri non sfiorano nemmeno lontanamente la propria mente, o peggio, se si pensa che vivremo abbastanza da poter godere ancora delle risorse che il nostro pianeta ci ha donato, si sbaglia!
La sabbia nella clessidra sta quasi per giungere al termine e l’uomo non ha letteralmente più tempo nel pensare di continuare con questo ritmo. Le risorse iniziano a mancare e l’equilibrio crolla verso il basso. Stiamo distruggendo la natura. Gli animali muoiono perché l’uomo vuole prevaricare su qualunque cosa con la presunzione di non ricevere conseguenze.
Il polmone verde nel nostro pianeta sta bruciando ad una velocità che supera i tre campi di calcio in un minuto, il rischio è che il 20% dell’ossigeno che tutti noi respiriamo venga compromesso. Incendi dolosi, creati per avere più terreno per gli agricoltori stanno mettendo a rischio la vita di tutti. I ghiacciai si sciolgono, in Islanda vi è stato il primo funerale di un ghiacciaio che non esiste più, al suo posto una distesa di pietre e rocce invadono il territorio.
La temperatura della terra è aumentata di 1,5° col rischio che possa arrivare ai 2°, provocando un aumento di fenomeni catastrofici come: uragani sempre più forti, temporali sempre meno frequenti ma più violenti e pesanti, trombe d’aria… Per poi arrivare in modo dritto, senza il passaggio graduale dal freddo al caldo e viceversa, ad un clima tropicale, con temperature al di sopra della media stagionale. Basti pensare che luglio è stato il mese più caldo da quando si è iniziato a registrare la temperatura, raggiungendo in Europa i 40°/42 ° .
E’ chiaro che tutto questo non è normale, come è chiaro che non vi è stato alcun fenomeno esterno da procurare un cambiamento così radicale. Tutto questo è dovuto dall’incoscienza ed egoismo dell’essere umano che nei tanti anni ha inquinato ogni cosa che ha incontrato. Mare, foreste, spiagge, montagne, fiumi, laghi … E allora che si fa ? Si aspetta davvero l’arrivo dell’apocalisse ? Dobbiamo davvero rassegnarci al nostro destino ? Oppure si inizia a riconoscere i reali problemi che stiamo arrecando al pianeta che ci ospita e si inizia davvero a cambiare la rotta per riportare l’equilibrio che la natura ci ha offerto. Forse se si agisse nel presente la speranza di un recupero è ancora reale, ma se le lancette dell’orologio continuano a girare senza che nessuno capisca di dover intervenire a questo punto non possiamo far altro che affondare.
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