Lo Chef Angelo Borrelli, classe 1984 e torrese purosangue, si racconta ai nostri microfoni: dalla passione per la cucina sbocciata in tenera età, ai tanti riconoscimenti e premi ottenuti a livello Nazionale, passando per i progetti in corso e quelli futuri, fino al sogno chiamato stella Michelin.
Buongiorno Chef, grazie per averci concesso questa intervista. La prima domanda è d’obbligo: quando e come è nata la Sua passione per l’arte culinaria?
Grazie a Voi. Avevo 11 anni e insieme a mia madre e ai miei fratelli raggiungemmo mio padre, Chef di cucina, a Lago Posta Fibreno per le vacanze estive. Appena arrivati, entrai in cucina per salutare mio padre e rimasi letteralmente incantato e stregato dai suoni delle stoviglie, dagli odori, dalle divise immacolate nonostante i mille ingredienti sui banconi. Insomma, entrai in una Wunderkammer e da quel momento non ho mai smesso di amare la cucina. Ah, non feci nemmeno un bagno durante quella estate: passai infatti la mia vacanza in cucina con mio padre, imparando a sminuzzare prezzemolo e spinare pesce.
Lei ha vinto diversi premi nel corso della sua carriera: a quale è più legato, per quale motivo e quanto è stato emozionante/gratificante riceverlo?
Ogni premio vinto è legato ad un particolare momento di crescita e di confronto. Forse il premio al quale sono legato di più è quello di Cuoco dell’anno 2008: è stata una vera avventura a partire dagli allenamenti, fino al giorno della competizione. Ero consapevole della difficoltà di essere apprezzato in quel contesto e vincere il premio assoluto è stato un momento davvero importante perchè mi ha dato la giusta grinta ed energia per continuare a migliorare.
Da quanto tempo è Executive Chef a “Villa Balke” e cosa significa lavorare in una location per cerimonie così esclusiva e importante?
Sono executive Chef di Villa Balke da quattro anni e lavorare per una struttura così è sicuramente un privilegio. Cerchiamo di costruire, giorno dopo giorno, una realtà unica sotto il profilo del banqueting e, visto l’arrivo della bella stagione, anche di accogliere e coccolare gli ospiti in piscina. Da oggi e, almeno per il momento, la Villa è temporale restaurant per cui mi dedicherò anche alla nuova perla di Villa Balke, il suo ristorante esclusivo.
Piccola ma doverosa parentesi sulla situazione Covid-19: pensa che la pandemia abbia in qualche modo cambiato la ristorazione? Se si, in che modo?
La ristorazione è cambiata. La paura da parte degli imprenditori si taglia con un coltello, così come quella dei dipendenti che si trovano ad affrontare incertezze quotidiane legate al futuro professionale. Il nostro lavoro è sempre stato precario, nel senso di spostamenti e di stagionalità, per cui siamo abituati a periodi di ricerca lavoro e scelte lavorative che ci portano fuori città, regione, stato. Ma ora la situazione è difficile in tutto il mondo e bisogna indubbiamente pensare a nuove strategie di rilancio del settore. Per mia natura sono una persona ottimista e nonostante sia entrato da poco nelle cucine di Villa Balke, per progettare il suo futuro e di conseguenza il nostro, spero che tutte le restrizioni proposte possano cambiare o addirittura essere eliminate e lavorare con maggiore tranquillità e vedere gli ospiti sereni a tavola.
Tornando alla Sua carriera, quali sono i prossimi progetti che ha in mente di realizzare?
Il prossimo progetto è imminente e consiste nell’apertura del temporary restaurant Club Cyprae. Proporrò dei menù particolari per provare a incuriosire e stimolare i palati di tutti. Altro progetto è quello di prepararmi per diverse competizioni che si terranno nei mesi a seguire. Avevo in mente anche qualche proposito legato alla mia presenza ad eventi di beneficenza che al momento però sono stati prorogati a data da destinarsi per l’emergenza Covid19. Ad ogni modo, cerco sempre di mettermi in gioco e cerco di cogliere al volo proposte e iniziative. Mi dico sempre che ho tanto da imparare e molto da studiare, vedere e assaggiare per fare sempre di più.
In chiusura, qual’è il suo sogno nel cassetto?
Il mio sogno è ottenere almeno una stella Michelin.
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