Tra gli organizzatori della manifestazione di piazza del 22 Giugno c’è Antonio Crispino, da sempre vicino alle questioni cittadine come accaduto per i Molini Marzoli. Attraverso i social, l’attivista torrese ribadisce l’importanza di scendere in piazza per dire basta al voto di scambio ed all’ennesima bufera che ha colpito alcuni dei rappresentanti della politica torrese.
“Esserci non può essere solo un dovere morale, nè autoassoluzione coscenziale di un singolo atto, legato alla popolarità del momento. Esserci – scrive Crispino- non può significare semplicemente una presa di distanza , esserci vuol dire guardare in faccia il futuro, non dimenticando il tetro passato. Esserci significa ribadire che il popolo torrese ha un anima, ha radici viscerali legate al nostro tempo e alla nostra memoria. Radici che devono tornare a conficcarsi, nel ventre antico della nostra prospera terra. Solo curando le radici, si possono recidere i rami malati che rischiano di far appassire l’ intero albero. Saremo in piazza per sentire quanta voglia ha di futuro la nostra città. Un futuro che non potrà trovare risposte da eventi passati, che ancora attendono consenso. Ho sempre creduto che la piazza sia il momento più alto per un popolo che voglia sussurrare a voce alta le proprie idee. La piazza non è semplice agglomerato di gente, la piazza ha un anima e un sentimento che vive di pulsioni non dette. La piazza non può essere governata, ma semplicemente accompagnata. La piazza va custodita,la piazza va rispettata e sia chiaro a tutti la piazza non va sfidata. Il popolo torrese- conclude Crispino- ha bisogno di riconciliarsi con se stesso, e di ritrovare i valori fondanti di una comunità cittadina. Per tali motivi sento che questa è anche la mia piazza, e spero con tutto me stesso che saremo in grado di parlare al cuore dei torresi, e non alla loro pancia.”
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