Riceviamo e pubblichiamo l’appello di alcuni cittadini in favore della famiglia di Michele e Nunzia, che dal 18 giugno sono privi di un alloggio e costretti a vivere in auto. Previsto per Venerdì un presidio di solidarietà in Piazza Santa Croce.
“Michele, Nunzia e le sue figlie (tra cui una bimba di 3 anni) fino a poco tempo fa vivevano in una casa popolare a Via Tortora nelle ex Palazzine del Fascio, dalla quale sono stati sfrattati. Da un paio di mesi cercavano di mettersi in regola con l’istituto per gli alloggi popolari (IACP), pagavano le utenze della casa pur non essendone i diretti assegnatari e speravano che gli venisse riconosciuta la residenza. Tuttavia il tempo non è stato sufficiente e, nonostante le condizioni di indigenza (disoccupati e precedentemente già sfrattati) e la presenza di una minore, è sopraggiunta per la famiglia di nuovo l’incubo dello sfratto ed il sequestro dell’immobile. Ed è così che dal 18 giugno vivono in un’auto …
Da quel giorno la condizione in cui vive questa famiglia è ogni giorno sempre più insostenibile. Non c’è più tempo per le chiacchiere, per i “vedremo” ed i “risolveremo”: questa famiglia ha bisogno di una casa e di una risposta seria e concreta da parte delle istituzioni di questa città.
Sui social network tante persone hanno espresso la loro solidarietà, si sono messe a disposizione della famiglia e hanno offerto aiuto.
La SOLIDARIETA’ è per noi uno strumento politico fondamentale. Essere solidali vuol dire provare a costruire dei legami sociali e umani diversi da quelli che il sistema ci impone. Legami orizzontali e liberi, spontanei e sinceri. La solidarietà è uno strumento politico che noi decliniamo sempre al plurale: di fronte al bisogno, di fronte alla sofferenza, non c’è condizione economica, non c’è etnia, non c’è orientamento sessuale o esperienza di vita che tenga! Solidarietà è tendere la mano spontaneamente, è accompagnare l’altro in un cammino di lotta e liberazione.
Per queste ragioni saremo in presidio a piazza Santa Croce insieme a Michele e Nunzia venerdì 6 luglio.
Dalla mattina saremo lì per tutta la giornata, e così il giorno dopo, e così quello dopo ancora, sino a quando non sarà trovata una soluzione per loro.
Scendere in piazza per dimostrare che Nunzia e Michele potremmo essere ognuno di noi, che ogni giorno vissuto da loro in condizioni inumane è sentito da ognuno sulla propria pelle come un’offesa e un dolore. Scendere in piazza per ribadire che loro non sono soli, che non saranno lasciati soli, e che c’è bisogno di una risposta ora, di una soluzione adesso, a questa triste vicenda!”
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