Un Consiglio Comunale monotematico sul dissesto idrogeologico, un momento per mantenere alta l’attenzione sulla criticità delle condizioni in cui versa la zona del Vesuvio, fortemente indebolita nel tempo dagli incendi e dalle avversità climatiche, che da risorsa sta diventando un pericolo per i torresi. Nell’incontro a Palazzo Baronale ha aperto il dibattito Silvano Somma, presidente dell’Associazione Primaurora, che nel suo intervento ha spiegato l’entità del fenomeno, sottolineato la gravità della situazione e la necessità di intervenire, prospettando infine possibili soluzioni.
“Il dissesto idrogeologico è un problema che esiste da sempre sul Vesuvio. I rimboschimenti di pino fatti avevano proprio lo scopo di contenere il fenomeno dell’erosione, così come le briglie borboniche che hanno lo scopo di regimare le acque. L’incendio dell’estate 2017 ha riacceso i riflettori sul fenomeno, e ci ha fatto capire di cosa parliamo. Penso che l’assenza delle altre istituzioni sia una mancanza, perché solo tramite una rete pubblica si può fronteggiare questo rischio. In un dossier abbiamo provato a descrivere il fenomeno e a dare delle soluzioni. E’ fondamentale un’attività di prevenzione – sostiene Somma”.
Preoccupante appare la situazione relativa agli incendi, con l’area del Vesuvio debole e caratterizzata da un’alta probabilità che si possa rivivere l’incubo dell’estate 2017, addirittura in maniera più violenta. “Tornando agli incendi, l’evoluzione dei boschi che si sono incendiati non è delle migliori. Si sta creando un sottobosco che aumenta la probabilità di incendi in quelle zone, se non si interviene si rischia un maxi incendio, prosegue Somma. Intervenire a monte tagliando gli alberi bruciati e porre in essere micro opere di ingegneria naturalistica sono le soluzioni più convenienti, anche dal punto di vista economico. L’acqua deve arrivare a mare, non possiamo bloccarla ma la possiamo canalizzare. Le briglie che attualmente non riescono a svolgere bene la loro funzione devono essere rimesse in sesto con opere di canalizzazione”. Queste le possibili soluzioni ma fondamentale il coinvolgimento di privati e istituzioni in maniera sinergica.
“Molte aree sono di proprietà privata, ma questo non può essere un vincolo – sottolinea il presidente dell’associazione primaurora, poichè il Comune deve collaborare con il privato ed essere punto di riferimento per un progetto che deve riguardare l’intera area vesuviana. Il dissesto deve essere trattato costantemente, ci deve essere un tavolo tecnico permanente finalizzato ad elaborare progetti e soluzioni, coinvolgendo i cittadini e le associazioni. Fondamentale avere al proprio fianco anche le istituzioni sovracomunali, attuando una Conferenza di Servizio sempre finalizzata ad una progettazione. Abbiamo una mappatura del territorio che può aiutare, ma il tutto va aggiornato e rivisto. Noi siamo sempre sul Vesuvio e possiamo dire che il problema del dissesto idrogeologico va seguito continuamente”.
Silvano Somma affronta infine anche la questione del cambiamento climatico, soffermandosi ancora sulla necessità di prevenzione e sulla collaborazione tra cittadini e istituzioni, non solo comunali. “Non abbiamo più le piogge di prima, spiega Somma, ci troviamo di fronte a temporali improvvisi di forte intensità e non abbiamo una struttura tale per far fronte a questi cambiamenti climatici. Si rischiano futuri incendi di grosse dimensioni, come quello in California. Fondamentale dare un’occhiata anche alla viabilità forestale, anche se siamo un grande centro urbano abbiamo un contesto montano da saper gestire e valorizzare. Il dossier che presentiamo contiene anche foto che sono emblematiche della situazione grave in cui ci troviamo. Serve prevenzione, possiamo fare anche un consiglio comunale a settimana sull’argomento ma se non ci sono progetti seri e concreti è tutto inutile. Dal basso ci stiamo muovendo, il Comune deve fungere da capofila per gestire e prevenire il rischio idrogeologico”.
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
RSS