Giovedì 14 dicembre, nella sala conferenze della SS. Annunziata, è stato presentato il libro “Uno, ammont’ a luna”, di Carlo Boccia, Giuseppe D’Urzo e Giovanni Ruotolo.
“I tre autori, – commenta Angelo Di Ruocco nella sua prefazione al libro – scavano negli angoli più remoti del nostro territorio, negli anfratti più bui dei nostri quartieri, nelle pagine più sbiadite e strappate della nostra storia ma, soprattutto, nei loro cassetti, nei loro ricordi infantili e quelli di tante persone che incontrano nel loro quotidiano, per riportare alla luce a farci dono di tanti fatti, personaggi, accadimenti e tradizioni della nostra città.”
“Sono testimone oculare della realtà quotidiana dei torresi che, secondo me, è la vera storia di un popolo”, è il commento di Carlo Boccia. Seguito da quello dell’altro autore, Giovanni Ruotolo: “E’ un libro che poggia sulle memorie mie e degli altri autori di una Torre degli anni ’50 e ’60. Una Torre che non esiste più. Nei racconti si rivivono le atmosfere di quel periodo: le asperità ma anche la bellezza non solo della natura ma anche dei rapporti che insistevano tra le persone, improntate sulla cordialità; diversamente da oggi. Erano sì periodi di difficoltà, ma anche tempi di bellezza.”
E conclude Giuseppe D’Urzo: “Dov’è la cultura? Nascosta? Non vuole emergere, non vuole risalire a galla? Ci proviamo…”
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