Consiglio Comunale movimentato quello di ieri. Durante la seduta , c’è stato un forte scontro tra la maggioranza targata Borriello e il gruppo dell’opposizione, che ha portato alla sospensione dell’assise. All’atto della votazione della prima delibera, i consiglieri di maggioranza Caldarola e Capuani – evidenziando una frattura in seno all’amministrazione- hanno abbandonato l’aula, mettendo a rischio gli equilibri interni allo schieramento, considerata anche l’assenza di Abilitato e Mirabella . Constatato ciò, l’opposizione ha subito abbandonato, affinché venisse meno il numero legale per portare avanti la seduta, cercando di evitare così le delibere strutturate dalla Giunta. Borriello, dal canto suo, ha sospeso momentaneamente la seduta, per cercare di ristabilire il numero e riportare la situazione alla normalità.
Ritornati in aula, con la presenza anche del consigliere Mirabella, inizialmente assente, sono iniziati, trai due schieramenti , gli scontri sulla legittimità del civico consesso e sulla conseguente validità di tutti gli atti che sarebbero stati votati. La posizione dell’opposizione è stata chiara: vista l’assenza del numero di consiglieri necessario per portare avanti una seduta, il consiglio andava sciolto e non sospeso momentaneamente per sanare beghe interne. Pronta la replica del Sindaco: “Questo Consiglio Comunale è valido, state parlando di una votazione e di un numero legale pur non essendoci in quel momento in aula, parlate di cose pur non essendo presenti”,. La maggioranza, si è difesa aggiungendo, inoltre, che la seduta e la votazione sono da considerare legittime vista la presenza in aula del consigliere D’Elia, cosa negata dallo stesso D’Elia ed dai consiglieri Maida e Polese.
Accuse forti dall’opposizione anche verso il Segretario Generale del Consiglio, reo di aver avallato la decisione del Sindaco non attenendosi alle procedure. Pronta replica del funzionario comunale che a sua volta ha accusato l’opposizione di un comportamento scorretto e di aver generato il caos alzandosi contemporaneamente.
La seduta è terminata con l’opposizione che ha abbandonato l’aula definitivamente, consegnando un atto con la propria versione dei fatti, indirizzato al Presidente del Consiglio e al Prefetto.
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