Il 3 giugno è una data importante per Torre del Greco, in quanto nel 1751 nasceva il Beato Vincenzo Romano, figura storica e simbolo della città.
I genitori, Nicola Romano e Grazia Rivieccio, abitavano a Via Piscopia, quartiere nel quale il Beato trascorse tutta l’infanzia e dove tutt’ora si può visitare la casa. Trascorse i primi anni della sua vita in un clima familiare molto religioso, ed ebbe come primo maestro ed educatore don Agostino Scognamiglio, pio e dotto sacerdote torrese.
All’età di 14 anni fu ammesso al Seminario Diocesano di Napoli, dove si avvalse della guida di uomini di cultura e di santità, come Mariano Arciero, suo Padre Spirituale, e S. Alfonso Maria de’ Liguori.
Dal 1796 al 1831 resse, prima come Economo Curato e poi dal 28 dicembre 1799 come Preposito, la Parrocchia di S.Croce a Torre del Greco.
Memorabile fu poi il suo impegno dopo la terribile eruzione del Vesuvio del 15 giugno 1794, che distrusse quasi completamente la città e la parrocchia. Si dedicò infatti alla difficile opera di ricostruzione materiale e spirituale della città e della Basilica, chiedendo per quest’ultima un nuovo progetto per rimetterla in piedi. Grazie al suo incessante lavoro a favore dei poveri, dei malati, dei marittimi e dei bisognosi, si guadagnò l’appellativo di “prevete faticatore“.
Vincenzo Romano fu proclamato Beato da Papa Paolo VI il 17 novembre 1963, in seguito al riconoscimento di due miracoli in favore di due donne torresi: Maria Carmela Restucci, guarita da un tumore alla mammella, e suor Maria Carmela Cozzolino, guarita da un carcinoma alla gola. E’ ora aperto il Processo di Canonizzazione per far si che il Beato diventi Santo, grazie all’attribuzione del miracolo della presunta guarigione del torrese Raimondo Formisano, malato di cancro.
Il Beato morì il 20 dicembre 1831 dopo una lunga malattia, e le sue spoglie si trovano nella Basilica Pontificia di S.Croce, dove l’11 novembre 1990 si è recato Giovanni Paolo II a rendergli omaggio.
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