A un anno dalla scomparsa di Giuseppe Di Meglio, sono stati fatti pochi passi in avanti nelle indagini. La lentezza della burocrazia, accompagnata da un immobilismo delle Istituzioni, ha fatto si che calasse l’attenzione sulla vicenda. Sulla questione forte è lo sfogo di Andrea Di Meglio, fratello di Giuseppe. Contattato dalla nostra redazione, ci ha rilasciato alcune dichiarazioni.
Dopo un anno dalla scomparsa di Giuseppe come procedono le indagini?
“Non è facile per una famiglia affrontare la scomparsa di un proprio caro e combattere contro tutte le problematiche del caso. La lentezza burocratica con la quale si stanno portando avanti le indagini è un qualcosa di impressionante e soprattutto non siamo sicuri di quale sia il piano investigativo. Le cose fatte sono state realizzate dopo forti pressioni, come ad esempio la battuta nel dirupo nei pressi di Piano di Sorrento. Ancora, oggi a distanza di 7 mesi dal sequestro dei computer di mio fratello, gli hard disk non sono stati ancora analizzati e solo nel mese di maggio il magistrato li ha affidati a un consulente tecnico per l’analisi. Ad oggi però non ci sono ancora i risultati della perizia ed è su questo che mi preme intervenire per cercare di accelerare i tempi”.
Dal punto di vista delle istituzioni, intese come carabinieri, magistratura, enti locali, credi che poteva essere fatto qualcosa in più?
“Si sarebbe potuto fare sicuramente di più ma la burocrazia ha rallentato e continua a rallentare le indagini. Per quanto riguarda le istituzioni locali c’è stato un primo coinvolgimento grazie alla fiaccolata organizzata ad ottobre ma non ha avuto nessun seguito”.
Parlavamo delle difficoltà per le famiglie come la tua di affrontare una situazione del genere, come ci si può adoperare per tenere alta l’attenzione sulla vicenda?
“Innanzitutto devo ringraziare tutti i nostri amici e l’Associazione Penelope Scomparsi Campania per quello che hanno fatto e che stanno facendo perché senza di loro la scomparsa di Giuseppe non avrebbe avuto la visibilità ottenuta. Il dolore per la scomparsa è qualcosa di indescrivibile ma purtroppo a questo dolore si aggiungono tante difficoltà, ostacoli dal punto di vista legale, giuridico e amministrativo dove le più comuni pratiche familiari sono bloccate perché nel nucleo familiare risulta una persona scomparsa. Per questo stiamo organizzando un convegno nel quale vogliamo coinvolgere sia le istituzioni sia specialisti. La finalità del convegno è di far comprendere alle istituzioni e all’opinione pubblica tutte le difficoltà che una famiglia vive e dall’altro lato dare dei suggerimenti vista l’esperienza purtroppo acquisita”.
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