Mezzo passo falso per il Napoli che, tra le mura amiche del “San Paolo”, impatta per 1-1 contro la Lazio. Partita a lunghi tratti dominata dagli azzurri che vanno anche in vantaggio con Hamsik ad inizio ripresa, ma vengono subito raggiunti dal gol di Keita che sfrutta al meglio l’unico vero errore della retroguardia partenopea: stavolta è Reina a sbagliare. L’ex portiere del Liverpool infatti si fa trafiggere da un tiro non irresistibile sul suo palo, regalando letteralmente il pari agli ospiti. Gli uomini di Sarri provano per tutto il tempo a tornare in vantaggio ma senza successo, sbagliando quasi sempre l’ultimo passaggio.
Vediamo nel dettaglio cosa ha funzionato e cosa invece è da rivedere tra le fila azzurre.
COSA HA FUNZIONATO
- CAPITAN HAMSIK E’ TORNATO AL COMANDO – Dopo la convincente prova in Champions, Marek Hamsik conferma il suo sfavillante stato di forma e anche stasera è stato, per distacco, il migliore in campo e non solo per il gol messo a segno (secondo gol consecutivo in due partite). Il capitano azzurro si è reso molte volte pericoloso e ha fatto una gran mole di gioco, sia in fase offensiva sia in fase di ripiegamento. In questo periodo nel quale il Napoli è orfano di una vera prima punta, Hamsik sa di dover essere lui l’uomo in più dei partenopei e, per ora, sta rispondendo presente
- SOLIDITA’ DIFENSIVA RITROVATA – Anche stasera, purtroppo, il Napoli ha subito gol a causa di un errore individuale: come detto in apertura, stavolta a sbagliare è stato Reina (non il primo errore del portiere azzurro in questo periodo, forse gli serve una pausa? Ne parleremo più avanti). Nel complesso però, il pacchetto difensivo degli azzurri non ha concesso praticamente nulla alla Lazio (che, per la cronaca, stasera ha pensato più a difendere che a offendere, nonostante i tanti giocatori offensivi schierati e un 3-5-2 abbastanza spinto). Sugli scudi il solito Koulibaly che è risultato decisivo in diverse occasioni con interventi praticamente perfetti. Buona anche la prova di Chiriches che è tornato titolare dopo la panchina di martedì in Coppa. Sufficienti anche le prove dei due terzini in entrambe le fasi (il pericolo numero uno Felipe Anderson è stato praticamente annullato da Ghoulam). Insomma, vero è che anche stasera è stata subita una rete che è costata il bottino pieno, ma se il Napoli riesce a limitare al minimo gli errori individuali, allora si che la squadra può fare un’ulteriore salto di qualità (vediamo se con il rientro di Albiol le cose miglioreranno)
- RITMO DI GIOCO DELLA PRIMA PARTE DI GARA – L’avvio di gara di questa sera ha confermato, ancora una volta, che se si gioca su ritmi alti, il Napoli diventa una squadra veramente temibile e che può battere tutti. Per carità, sicuramente il ritmo alto di gioco visto nei primi 25’/30′ minuti è abbastanza impossibile da mantenere per tutta la partita e ti espone a qualche rischio in difesa, ma se il Napoli riesce a giocare in velocità, con qualche passaggio di prima in più e con dialoghi nello stretto, per le difese avversarie sono dolori (grazie anche alla grande qualità dei suoi giocatori offensivi) e la dimostrazione di ciò sono le diverse occasioni pericolose create dalla squadra di Sarri nella prima parte di gara (purtroppo non concretizzate al meglio ma di questo ne parliamo più avanti). [Nella ripresa, complice anche una Lazio molto bassa, il ritmo si è inevitabilmente abbassato e i partenopei sono tornati a giocare con il loro solito ritmo bailado e a fare i tanti (e inutili) passaggi a centrocampo, quando forse bisognava spingere maggiormente e mettere ancora più in difficoltà una Lazio che pareva sulle gambe]
- NOTA DI MERITO A MERTENS E ZIELINSKI – Una piccola nota di merito stasera, la meritano anche Mertens e Zielinski che, pur non facendo faville, hanno offerto una prova concreta e più che sufficiente: il belga, soprattutto nel primo tempo, si è mosso meglio del solito in un ruolo non suo (quello della prima punta che ormai ricopre da qualche partita), l’ex Empoli invece ha dato sostanza al centrocampo in entrambe le fasi di gioco, sostituendo in modo egregio Allan
COSA NON HA FUNZIONATO
- JOSE CALLEJON – Già contro il Besiktas, l’esterno spagnolo era sembrato abbastanza stanco e anche stasera questa idea è stata confermata. L’ex giocatore del Real Madrid infatti, anche contro la Lazio ha inciso meno del solito, sbagliando diverse giocate e sfoderando nel complesso una prestazione molto al di sotto dei suoi standard. Sicuramente questo calo è dovuto alla tanta fatica fatta nelle ultime settimane dal numero 7 azzurro che non ha praticamente mai tirato il fiato, complice anche la mancanza di una vera e concreta alternativa (anche per questo Sarri lo ha richiamato in panchina a 10′ dalla fine)
- REINA NON INSUPERABILE – Come detto poche righe più sopra, stasera il Napoli è stato “condannato” al pari da un errore individuale del suo numero uno Reina che ha regalato il gol del pari a Keita facendosi beffare, sul proprio palo, da un tiro non proprio irresistibile. Il portierone azzurro ha commesso l’ennesimo errore di questo suo non brillantissimo inizio di stagione e in panchina c’è Sepe che scalpita e che potrebbe essere una valida alternativa. Forse Sarri dovrebbe quindi seriamente considerare l’ipotesi di dare qualche turno di riposo al suo portiere titolare che, in questo momento, non sta dando quella sicurezza a cui aveva abituato tifosi e compagni nelle stagioni precedenti (oltre al fatto di dare una chance a Sepe che è comunque un portiere di livello)
- LA SOLITA POCA CONCRETEZZA – Anche stavolta, il Napoli per lunghi tratti ha controllato la gara e ha provato a fare gioco e segnare in tutti modi. Come però succede da quando manca una vera prima punta di ruolo, gli azzurri hanno concretizzato molto poco e le tante azioni messe in piedi sono state malamente sprecate. “Tanto fumo e poco arrosto” volendo parafrasare un famoso detto: il Napoli costruisce tanto ma concretizza poco, sbagliando spesso l’ultimo passaggio. Sicuramente l’assenza di Milik ha accentuato ed evidenzato molto questa mancanza di cinismo degli uomini di Sarri che però, devono cercare di rimediare al più presto in quanto, se si sbaglia cosi tanto contro altre squadre potrebbe andare peggio
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