Partita oggettivamene bruttina quella andata in scena allo Juventus Stadium ieri sera. Due squadre con assenze importanti (Dybala e Milik su tutti) e non nel miglior momento della stagione, hanno offerto uno spettacolo tutt’altro che bellissimo ai circa 40mila spettatori presenti sulle tribune. Alla fine dei 90′ minuti, cosi come nella scorsa stagione, sono stati gli uomini di Allegri a uscire con i tre punti dallo stadio, facendo la solita partita solida e dimostrando il cinismo che solo una grande squadra sa avere. Il Napoli comunque non esce ridimensionato dallo Stadium, anche se, bisogna dire che resta l’amaro in bocca per aver perso, anche stavolta, contro una Juventus tutt’altro che imbattibile.
Analizziamo insieme cosa ha funzionato e cosa invece resta da rivedere tra le fila dei partenopei.
COSA HA FUNZIONATO
- LA DIFESA – Sembra strano parlare di buona difesa quando si subiscono due gol. Eppure, gli uomini di Sarri, al netto degli errori di uno sfortunato Ghoulam, per tutti i 90′ hanno ben figurato in campo, riuscendo a limitare quasi totalmente le due bocche da fuoco juventine. Buona infatti, anche stasera, la prova dei due centrali Chriches e Koulibaly. Partita diametralmente opposta invece quella dei due terzini: se Hysaj ha offerto la solita prestazione solida, soprattutto in fase difensiva (e stasera non era per niente facile tenere a bada un Alex Sandro scatenato e sempre più imprescindibile per la Juventus), la prova di Ghoulam è stata disastrosa. Il terzino algerino infatti, è stato protagonista negativo in entrambi i gol bianconeri: prima ha letteralmente regalato il gol a Bonucci con un rinvio sbilenco, e poi ha anticipato in malo modo Khedira, mettendo il pallone sui piedi di Higuain che ha fulminato Reina. Nel complesso comunque, come detto, una prova sufficiente quella della retroguardia azzurra che sembra, finalmente, aver trovato un equilibrio più che discreto
- IL PRESSING – Una mossa che ha decisamente funzionato, soprattutto per i primi 55/60 minuti di gara, è stata quella di andare a pressare alti i principali autori del gioco bianconeri. Gli uomini di Sarri infatti, hanno letteralmente dato la caccia a Hernanes che, nel ruolo di vertice basso davanti alla difesa, è sembrato nettamente in difficolta e ha perso diversi palloni in fase di impostazione proprio a causa del pressing azzurro (pressing che ha messo in difficoltà un opaco Pianjic). Decisamente interessante quindi questa mossa tattica di Sarri (unico neo quello di non essere riusciti a tenere alto il pressing anche nell’ultima parte di gara, complice la tanta stanchezza)
- CALLEJON E DIAWARA – Anche ieri sera, il numero 7 del Napoli è stato nettamente il migliore in campo dei suoi, e non solo per il gol arrivato dopo l’ennesimo taglio perfetto in area di rigore (classica azione fatta ormai a memoria che prevede il cross dalla trequarti a tagliare verso l’esterno che converge sul primo palo, scattando sul filo del fuorigioco tra i due difensori). L’esterno spagnolo è sempre ben posizionato, macina chilometri sulla fascia e non sbaglia veramente nulla in entrambe le fasi di gioco; per distacco il migliore del Napoli in questa stagione come qualità e media realizzativa. Buona anche la prova del giovane Diawara che, dopo la panchina di mercoledì, viene schierato di nuovo titolare da Sarri e l’ex Bologna non tradisce le aspettative sfoderano una prova di tutto rispetto. Peccato che cali leggermente nella seconda parte di gara ma, se il buongiorno si vede dal mattino, il Napoli ha un potenziale fenomeno in casa
COSA NON HA FUNZIONATO
- LA CATENA DI SINISTRA – Se sull’out di destra il solito Callejon ha dato spettacolo e Hysaj ha fatto il suo soprattutto in fase difensiva, altrettanto non si può dire della catena di sinistra che è stata tutt’altro che brillante. Sia Ghoulam (di cui abbiamo già parlato in precedenza) sia Insigne (fatta esclusione per l’assist che ha portato al gol del Napoli) infatti, hanno fatto ben poco di positivo. Il primo, come detto, ha messo lo zampino in senso negativo in entrambe le marcature bianconere e ha sofferto tantissimo in fase difensiva dopo l’ingresso di Cuadrado (per questo va fatto un applauso ad Allegri per la geniale intuizione tattica), il secondo ha sbagliato tante scelte in fase offensiva e perso diversi palloni prima di essere sostituto al 60′ da Giaccherini (abbastanza gratuite e ingiustificate le lamentele del nativo di Frattamaggiore dopo la sostituzione; forse l’unico piccolo errore di Sarri è stato toglierlo quando finalmente sembrava un po’ più in ritmo ma resta comunque insufficiente la prova del magnifico). Da sottolineare anche la prova opaca proprio di Giaccherini che, nella mezz’ora a sua disposizione, si è fatto vedere pochissimo
- CAMBI POCO EFFICACI E SCONTATI – Se nella partita di mercoledì contro l’Empoli, Maurizio Sarri aveva fatto dei cambi oculati ed efficaci, ieri sera è stata tutt’altra storia. Non hanno dato l’effetto sperato infatti, i tre cambi operati dal tecnico azzurro: brutte le prove di tutti e tre i subentrati (Giaccherini, Zielniski ed El Kaddouri) che insieme hanno fatto ben poco (unica cosa positiva una conclusione negli ultimi minuti di El Kaddouri che ha impegnato seriamente Buffon) e non hanno dato quella scossa che avrebbe fatto comodo al Napoli. Cambi oltretutto anche abbastanza “scontati”: Sarri ormai lo conosciamo benissimo, è un allenatore molto preparato e bravo, ma se proprio gli vogliamo trovare un difetto, diciamo che non è proprio incline a cambiare modulo durante la partita (e anche ad inizio gara dove, cascasse il mondo, il 4-3-3 resta sacro). Tutti e tre i cambi infatti, sono stati, come si suol dire “ruolo per ruolo” e non hanno minimamente cambiato la disposizione tattica in campo della squadra (a questo va aggiunto che il Napoli praticamente, tra panchina e titolari, gioca praticamente con i soliti 14/15 uomini, ignorando totalmente gli altri). Chissà, magari provare a rischiare un po’ di più provando una soluzione più spregiudicata, magari anche adoperando un modulo più offensivo nel finale, avrebbe dato frutti migliori… [Volutamente, soprassediamo sul fatto che, anche stasera, si è sentita l’assenza di una vera prima punta e che magari si potrebbe tentare un cambio di modulo dal primo minuto]
- POCO RITMO, TANTI PASSAGGI INUTILI E POCO CINISMO – Un altro piccolo difetto del gioco di Sarri è la ricerca ossessiva della costruzione del gioco in modo ragionato e dalle retrovie. Anche ieri sera infatti, il Napoli molte volte ha girato eccessivamente il pallone nella propria trequarti e fatto passaggi obiettivamente inutili (quando magari sarebbe stato più utile giocare di prima in verticale e sfruttare la velocità degli esterni) che hanno fatto perdere solamente tempi di gioco e permesso agli avversari di riposizionarsi. Questa circolazione della sfera è tutt’altro che negativa sia chiaro, ma se fatta a velocità ridotta e quindi con poco ritmo come ieri sera, sommata a un centrocampo non proprio in forma smagliante, rischia di essere altamente controproducente. La Juventus infatti ha fatto esattamente l’opposto: ha giocato una partita solida, ha ribaltato il prima possibile il gioco riversandosi in attacco anche con tanti lanci lunghi, e alla prima occasione ha punito i partenopei (anche con un pizzico di fortuna). Purtroppo per il Napoli, essere cinici e spietati è la forza delle grandi squadre e, in parte come queste, diventa fondamentale esserlo, cosa che non è riuscita agli uomini di Sarri che stasera avrebbero potuto fare sicuramente di più
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