Detto che il commissariamento della FIGC non può e non deve rappresentare un alibi, anzi (“l’ultimo Mondiale è stato vinto con il commissario, spero sia di buon auspicio”), il modello di riferimento è l’Italia di Bearzot, che superando le critiche e la diffidenza di gran parte della stampa e dell’opinione pubblica riuscì a vincere il Mundial ’82: “È la Nazionale a cui sono più legato, che era partita con problemi e polemiche e che unì il Paese in modo straordinario”.
A chi gli fa notare che qualche anno fa la Nazionale poteva attingere da un serbatoio molto più ampio rispetto ad oggi replica così: “Prima c’erano tantissimi talenti e tutti insieme, c’era un’abbondanza incredibile. Io, però, sono fiducioso e penso che questi giocatori possano dare tanto alla Nazionale. Molti di loro sono giovani, non hanno giocato tanto in Europa, ma faranno esperienza e hanno bisogno di fiducia. Il lavoro sarà più faticoso del passato, ma la Nazionale è sempre riuscita a far diventare i giocatori più bravi. E le vittorie sono arrivate quando nessuno se le aspettava. Tante nazionali avevano problemi e poi nel giro di qualche anno sono diventate di alto livello”.
Porte aperte, anzi porta sempre aperta, per Buffon, così come per un altro dei cosiddetti ‘senatori’ come Daniele De Rossi: “Con Gigi ho parlato al telefono – dichiara il Ct – e mi ha spiegato la sua intenzione, che vuol continuare a giocare. Tutti quelli che giocheranno e si dimostreranno i migliori possono essere chiamati in Nazionale”. Lo sa bene Mario Balotelli, tornato a indossare la maglia azzurra quattro anni dopo il Mondiale brasiliano: “Cosa mi ha detto? Per ora mi ha detto soltanto ‘buongiorno mister’ – scherza Mancini, simulando il timbro vocale dell’attaccante del Nizza e scatenando le risate dei giornalisti presenti in sala – ma avremo tempo di parlare in questi giorni. L’ultima volta che ci siamo visti è stata quattro anni fa, ora penso che sia diventato più maturo, ha due bambini e credo che questo lo aiuti. Ho fiducia perché negli ultimi due anni ha fatto bene, dipenderà molto da lui”.
Dopo le defezioni di Emerson Palmieri e Claudio Marchisio, costretti a saltare per infortunio gli ultimi impegni stagionali della Nazionale, oggi ha lasciato il ritiro anche Federico Bernardeschi: il giocatore della Juventus si è presentato infortunato al raduno e, in accordo con il club, ha fatto a casa per proseguire le cure. Assenti alla seduta di questa mattina anche Ciro Immobile e Simone Zaza, che hanno svolto accertamenti medici.
“Ora vediamo le condizioni di Immobile e Zaza, se c’è qualcuno che non sta bene non voglio correre il rischio di perderlo per infortunio. Forse chiameremo qualche ragazzo dall’Under 21, anche perché i più giovani devono giocare partite di livello come queste. Non conta che siano amichevoli, siamo l’Italia e dobbiamo provare a vincere ogni partita, cercando di giocare bene. Il campionato è finito e abbiamo giocatori abbastanza stanchi – avverte Mancini – in queste tre partite la rotazione sarà totale”. Anche tra i pali Donnarumma, Perin e Sirigu avranno la loro chance per mettersi in mostra, senza nessuna gerarchia già decisa: “Abbiamo tre ottimi portieri e devo conoscerli bene. Ci aspettano tre partite e giocheranno tutti e tre”.
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