Alla presenza del commissario prefettizio Giacomo Barbato, presenti autorità civili e militari, si è tenuta stamani in villa Comunale la celebrazione della ricorrenza del 25 aprile. A prendere la parola il dottor Barbato che così ha dichiarato: “L’anniversario che oggi si festeggia è una tappa fondamentale per la storia dell’Italia. Grazie al sacrificio di donne e uomini di ogni età e condizione sociale, le generazioni successive all’ultima guerra hanno avuto la possibilità di vivere e di progredire durante il più lungo periodo di pace della storia europea. Oggi tutti godiamo del grande dono della libertà, in una Nazione dove la democrazia vera e autentica è diventata la normale situazione del nostro vivere quotidiano. La democrazia ha però bisogno di cura costante e perciò le condizioni di libertà che garantiscono la coesione sociale devono essere coltivate e rafforzate. Questo è un compito che spetta ad ognuno di noi, personalmente ed ogni giorno. Curate la democrazia come curate i vostri figli, perché possano continuare a vivere in democrazia. Guardiamo positivamente alla complessità delle sfide e delle incognite che attanagliano il nostro Paese e non solo. Recuperiamo quello spirito di rivincita che ha consentito lo straordinario riscatto civile, sociale, morale ed economico che ha caratterizzato il dopoguerra e i decenni successivi. Con questi stessi sentimenti affrontiamo le difficoltà dei problemi economici e sociali che ci assillano e che ricadono drammaticamente soprattutto su quanti hanno perso o vedono a rischio il posto di lavoro. Su quanti sono attualmente, soprattutto fra i giovani e le donne, alla disperata ricerca di un loro inserimento nel tessuto produttivo della nostra società. La nostra tenacia e la nostra forza devono prevalere sulle nostre preoccupazioni. Abbiate coraggio e speranza. Buona festa della Liberazione a tutti. Viva Torre del Greco”.
Sono poi seguiti gli interventi del professor Armando Maglione, presidente dell’Associazione Partigiani d’Italia, del signor Raiola dell’Associazione Combattenti e Reduci di Guerra e del giornalista Ermanno Corsi. Presente uno degli ultimi decani della seconda guerra mondiale, il signor Antonio Colamarino.
Pasquale D’Orsi
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