La proposta di legge, approvata all’unanimità dalla Camera dei deputati il 24 gennaio, si propone di definire una cornice normativa certa, organica e razionale per la fattispecie “ferrovia turistica”, a oggi non contemplata nel sistema normativo relativo al trasporto ferroviario, e di mettere quindi a sistema, attraverso la predisposizione di una serie di regole standard e mirate rispetto alla particolarità del viaggio, dei mezzi e delle infrastrutture utilizzate, una particolare e diffusa modalità di accesso e visita turistica dei territori di particolare valenza naturalistica, archeologica e culturale, quella attraverso linee ferroviarie secondarie costruite e attivate fra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, molte delle quali vere e proprie opere di ingegneria ferroviaria.
Si tratta di complessivi 1.300 chilometri da tempo sospesi al servizio di trasporto ordinario, molti dei quali a scartamento ridotto, non elettrificati e quasi tutti a binario unico, sulle quali i treni, spesso trainati da locomotori a vapore, viaggiano a basse velocità (30-50 chilometri orari) e attraversano ampie porzioni di territori, anche montani, di diverse regioni italiane, spesso inaccessibili ad altri mezzi di trasporto.
Queste tratte ferroviarie rappresentano già ora modalità di accesso alle aree interne e montane del nostro Paese e insieme connessione fra costa ed entroterra, motivazione di viaggio per molte destinazioni turistiche minori, che altrimenti sarebbero sconosciute, di fatto veri e propri attrattori turistico-culturali, intorno ai quali i territori hanno costruito con successo – e stanno costruendo, anche attraverso importanti investimenti finanziari e progettuali – sistemi di sviluppo turistico integrato, attrattori turistico-culturali attraverso i quali promuovere le destinazioni turistiche minori, per provare, come ribadito dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, a concretizzare quella strategia di moltiplicazione dell’offerta turistica italiana, per attrarre sia turismo interno che quello internazionale.
Ebbene, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e con il Ministro dell’economia e delle finanze, in coerenza con quanto previsto nel piano strategico di sviluppo del turismo in Italia per il periodo 2017-2022, è prevista l’individuazione e la classificazione delle tratte ferroviarie da classificare ad uso turistico che potranno anche essere costituite da linee dismesse o sospese, suscettibili di essere utilizzate e valorizzate. Non è quindi consentito classificare come tratta ad uso turistico una tratta ferroviaria aperta al traffico commerciale.
Tra le 18 tratte ferroviarie ad uso turistico già individuate e previste dalla norma, in Campania spunta quella di Avellino – Lioni – Rocchetta Sant’Antonio: una tratta già classificate ad uso turistico e che dovrà risultare finanziata nell’ambito del contratto di programma con il gestore dell’infrastruttura nazionale o con risorse alle stesse destinate dalle Regioni competenti.
Per ulteriori approfondimenti si rinvia ai lavori parlamentari del provvedimento “Disposizioni per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico“, AC 1178 Iacono – relatrice Romina Mura (PD) – e ai relativi dossier del Servizio studi della Camera dei deputati.
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