Rabbia per come sono andati i fatti, rabbia per come è stata gestita l’intera vicenda, rabbia verso chi ha messo in ginocchio intere famiglie mandando in fumo i risparmi di una vita. È’ la storia di Daniele Bertani, figlio di un’obbligazionista, che da quasi sei anni lotta insieme alla sua famiglia per recuperare quanto investito e perso da un giorno all’altro. ” Lotto per la mia famiglia e per mia madre che in questi anni è invecchiata tantissimo. Il veder sparire i risparmi di una vita da un giorno all’altro è dura ed è difficile riprendersi ” Tanti i tentativi per ritornare in possesso di ciò che è stato sottratto “Una vicenda strana per tanti aspetti, dalla scelta della sede per il processo, che personalmente credo sia sbagliata, non bisognava portare il processo a Roma, ad alcune errori procedurali da parte di chi ci doveva tutelare . La cosa più triste che mi trovo a commentare è la mancanza di collaborazione da parte di tutti gli obbligazionisti. Molto spesso si litiga per cose futili, perdendo di vista l’obiettivo primario che noi tutti abbiamo e dobbiamo perseguire : il recupero della somma investita “. Proprio sulla somma investita è diretto Daniele:”Sento dire che bisognerebbe accontentarsi di un 12% , ma io non ci sto e non permetterò che si decida per tutti, io rivoglio tutto”. Gli abbiamo chiesto poi cosa si aspetta per il futuro : “Gli sviluppi sono dietro all’angolo, a Roma si è parlato addirittura di annullamento del processo. Non credo più nella giustizia, ma combatto e ripeto io rivoglio tutto quello che era mio
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Deiulemar- La truffa raccontata da chi non si arrende: “Non credo più nella giustizia e non mi basta il 12%”
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