Dopo l’arresto dei fratelli Della Gatta la sentenza della Cassazione che conferma l’esistenza, con annesso fallimento, della società di fatto rappresenta l’ennesima batosta, forse quella decisiva, per gli ex soci della Deiulemar. La sentenza di ben 39 pagine smonta ogni singolo ricorso approntato dai legali degli armatori, facendo cadere con le seguenti parole l’ultimo ostacolo all’aggressione dei beni distratti alla compagnia e fatti confluire nella società di fatto: “La Corte rigetta i ricorsi e condanna i ricorrenti, in solido, alle spese processuali”. L’incipit della sentenza ricorda che il Tribunale di Torre Annunziata, con sentenza del 09/05/2013, dichiarava il fallimento della società di fatto composta da Michele Iuliano, Maria Luigia Lembo, Lucia Boccia, Angelo Della Gatta, Pasquale Della Gatta, Micaela Della Gatta, oltre al fallimento dei soci in proprio. Merito della curatela del fallimento di Deiulemar Compagnia di Navigazione che aveva prospettato l’esistenza di tale società di fatto, ovvero una società risultante da comportamenti concludenti nella quale sono stati fatti confluire indirettamente beni quali proprietà immobiliari, cespiti e altre attività palesemente riconducibili agli armatori. Il tutto al fine di svuotare la società operativa per sottrarre risorse ai creditori. Il fallimento della società di fatto era stato confermato dalla Corte d’Appello di Napoli l’1 agosto del 2014. Un dato interessante per gli obbligazionisti contenuto nella sentenza della Cassazione è il riferimento ad un credito risarcitorio pari ad un miliardo e 252 milioni di euro così suddiviso: 800 milioni di euro che rappresentano somme acquisite dalla società di fatto nell’ambito della raccolta abusiva di risparmio, e 352 milioni di euro che rappresentano il valore di rami aziendali e partecipazioni cedute dalla Deiulemar tramite operazioni straordinarie. Dunque il tesoretto su cui gli obbligazionisti possono rivalersi è davvero cospicuo. Oltre a smontare puntualmente tutte le rimostranze degli armatori la Cassazione impone loro anche il pagamento di spese processuali per 20.200 euro. Insomma una mazzata che mette definitivamente al tappeto coloro che hanno fatto sparire i risparmi di una vita di migliaia di famiglie, che ora possono ritornare a sperare.
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Deiulemar – La Cassazione affossa gli armatori, ora assalto al tesoretto della società di fatto
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